sabato 30 aprile 2016

Misericordia e amore umano, punti di contatto e divergenze

interverranno:
Ugo Borghello, sacerdote dell'Opus Dei, scrittore e giornalista
 Ciro Battiloro, medico pneumo-oncologo e 
Presidente dell'associazione "Accademia della Famiglia"

modererà il dibattito:
 Donatella Trotta, giornalista del "Mattino"
Vice Presidente UCSI Nazionale

Sabato 7 maggio ore 10,30 
Aula Magna
Residenza Universitaria Monterone
via Pontano, 36 
80122 Napoli

Vi presento un Maestro di Amore autentico. A Napoli fra pochi giorni.

Ugo Borghello spiega il rapporto fra la misericordia e l'amore umano, del quale occorre conoscere i fondamentali per impostare un rapporto di coppia duraturo. Insieme alla giornalista del Mattino Donatella Trotta, moderatrice del dibattito, interverrà anche Ciro Battiloro, medico e presidente dell'associazione Accademia della Famiglia. Nel corso del dibattito sarà presentato il libro riportato qua sopra.

Ugo Borghello (Novi Ligure 1936) dopo aver conseguito il dottorato in Diritto canonico all’Angelicum di Roma (1958) si è laureato in Scienza dell’informazione all’Università di Navarra (Pamplona 1961), poco prima della sua ordinazione sacerdotale. I suoi scritti per giornali e riviste vertono sui temi della Risurrezione, della festa, della famiglia, sul fenomeno intellettuale della gnosi, sui problemi giovanili. Nel 1983 ha pubblicato il volume Ernst Bloch, ateismo nel cristianesimo. Tra le sue opere nel catalogo Ares: Liberare l’Amore (1997), La sfida dell’amore (2000), Il sogno dell’amore per sempre. Vademecum per fidanzati (2009), Liberi dal sarcasmo, Come prevenire le derive negative del gruppo di coetanei (2011), Saper di Amore (2014).

sabato 2 aprile 2016

Napoli

Sono più di ventisette anni che vivo a Napoli. Una vita.

Quando ad un vecchio amico saggio dissi che stavo per venire a Napoli egli, che c'era già stato, mi disse: "Un anno a Napoli vale come dieci anni in un'altra città", riferendosi forse all'intensità di vita che caratterizza la città del Vesuvio e alla quantità d'insegnamenti che si possono trarre dalla vita vissuta qui. "Napoli non è una cartolina", come recita il blog di un mio conoscente partenopeo: viverci non è come visitarla e questo è vero in tutte le città ed è ancora più vero qui.

Durante la Messa del giovedì santo la settimana scorsa ho notato che c'era una donna più avanti di me negli anni che stava  in piedi e dopo la consacrazione le ho chiesto se voleva sedersi, porgendole la mia sedia. Mi pareva un modo di mettere in pratica ciò a cui in quel momento stavo assistendo e che invece volevo  anche vivere. Mi ha ringraziato sentitamente e alla fine della Messa si è avvicinata a me dicendomi: "Deve essere stato ispirato a offrirmi la sua sedia. Sa: ho un menisco rotto, lo deov operare e non ce la facevo più a stare in piedi...". "S'immagini... è siciliana?" "Si... ma come fa a saperlo?""Sono anch'io siciliano, l'ho notato, ma vivo qui da 27 anni". "Ed io da 37! Siciliano di dove?" "Di Palermo". "Anch'io sono di Palermo".

La mia "conterronea" è a Napoli da più di una vita.



Di Napoli ho apprezzato subito la bellezza (basta fare due passi a via Caracciolo o a via Petrarca in zona panoramica per rendersene conto: panorama paragonabile forse solo a Rio de Janeiro), la simpatia (come si fa a rifiutare un caffè a un napoletano?), l'accoglienza (l'immediata empatia con chiunque è almeno in temporanea difficoltà) e poi ho cominciato a sopportare i difetti: l'indolenza, l'approssimazione (ci vediamo per le cinque e mezza - sei), il mancato rispetto delle regole (fatte, l'ho sentito dire qua, "per chi non si sa regolare"). Mi viene da paragonarla ad una bella signora vistosa e ciarliera, piena di difetti più o meno sopportabili. Noi siciliani siamo più restii a dispensare la nostra fiducia e quando questo accade nasce un legame stabile e forte.

                                                                          la sciantosa Serena Autieri da www.culturaeculture.it

Napoli è come un liquore forte, che non a tutti piace. Mio padre che pure ha molta simpatia per i napoletani e canta volentieri canzoni napoletane, quando arriva a Napoli mi da le chiavi della macchina e mi dice: "Adesso guida tu". Sa che la guida napoletana non è cosa per lui.

Ho imparato a riconoscere i luoghi comuni: ci sono napoletani che non lavorano, ma ce ne sono moltissimi che lavorano e che per ottenere gli stessi risultati di chi sta al Nord devono "faticare" il doppio proprio per i problemi all'intorno. Ho avuto il piacere di curare un bel volume cartonato - "l'Oro di Napoli",

va al sito
eccellenze aziendali all'ombra del Vesuvio" - di oltre duecento pagine a colori, che parla di 20 belle aziende napoletane e che dimostra il valore straordinario dell'imprenditoria locale.

Vedo come la peste ogni mancanza di civiltà, dalla sosta in seconda fila intralciando il traffico "solo per un minuto" accennando a ruotare l'indice attorno al suo asse, alle persone e ai guidatori che non rispettano la fila, tutti più furbi degli altri e tutti realmente parassiti rispetto ad un corpo sociale che stenta a formarsi e che forse alla fine non c'è.
Professionisti di assoluto rilievo anche a livello nazionale, che si accontentano della situazione personale e sono animati da una passione sociale pari a zero.
Riconosco in chi vede sempre e solo i propri interessi il parassita, qui lo chiamano l'ommemmerd, che vive alle spalle degli altri e non solo pensa solo a sé e alla sua cerchia, ma si nutre della miseria altrui: "Lo fanno tutti... che me ne frega? Mica sono Gesù Cristo...".

Certo che non sei Gesù Cristo, ma è possibile che non ti renda conto che Egli ti chiama ad essere come Lui, a non disprezzare il suo esempio, le sue parole e ti chiama a imitarlo? Io sono qui a Napoli da ventisette e più anni per questo. Chi mi conosce sa che sono Numerario dell'Opus Dei, Istituzione della Chiesa Cattolica che insegna a cercare Dio nel lavoro e nelle attività quotidiane e che a Napoli si può trovare presso le Residenze Monterone, www.monterone.it e Villalta, www.villalta.it.

Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...