mercoledì 12 luglio 2017

In difesa di Charlie Gard



L'amore deriva dalla vita, genera la vita e, come la vita, è per sempre.
Come la Vita. Guardate la mamma di Charlie. Vi sembra un'ossessa? Una persona che ha perso il ben dell'intelletto e che vuole trasformare il proprio figlioletto in una cavia? In questi giorni ne sentiamo di tutti i colori.

Stiamo assistendo con ansia alle procedure per tenere in vita Charlie Gard, il bimbo inglese affetto da una malattia encefalica rarissima che è passato all'onore della cronaca per l'opposizione dei genitori alla decisione del Great Ormond Hospital di Londra, dove è ricoverato il bimbo, di staccare la spina al piccolo, in quanto non ci sarebbero più sufficienti speranze di ripresa.
A questo punto interviene l'opinione pubblica internazionale - fra i quali il nostro Presidente Mattarella, il Presidente americano Trump - e chiede di salvare il piccolo. L'Ospedale Bambin Gesù di Roma d'accordo con un'equipe ospedaliera americana mette in atto un protocollo che - affermano - potrebbe salvare la vita di Charlie.
"Gli esperti della equipe internazionale che ha redatto il documento propongono una terapia a base di deossinucleosidi, delle molecole simili ai 'mattoni' del Dna. Nel documento dimostrano, sulla base di studi già su riviste scientifiche e di dati ancora non pubblicati, che queste molecole sono in grado di superare la barriera emato-encefalica, quella che separa i vasi sanguigni dal cervello, e quindi avere effetto sull'encefalopatia che ha colpito il piccolo. "Esistono evidenze scientifiche - scrivono - a sostegno del fatto che i deossinucleotidi esogeni applicati a cellule umane con mutazione RRM2B in coltura, accrescono la replicazione e favoriscono il miglioramento della sindrome da deplezione del DNA".
La mutazione a cui si riferiscono i medici è la stessa che colpisce il piccolo. "Siamo consapevoli - concludono gli esperti - del fatto che la terapia con deossinucleotidi per il deficit RRM2B sia sperimentale e, in teoria, dovrebbe essere testata su modelli murini. Tuttavia, non c'è tempo sufficiente per svolgere questi studi e giustificare il trattamento per Charlie Gard, che è affetto da una grave encefalopatia dovuta a mutazioni RRM2B. Alla luce di questi importanti nuovi risultati riguardanti la biodisponibilità dei deossinucleotidi somministrati per via esogena nel sistema nervoso centrale, chiediamo rispettosamente che questa terapia possa essere somministrata a Charlie Gard".
Ciononostante la parola è al giudice che domani, giovedì 13 luglio, ascolterà le ragioni dei genitori di Charlie per provare a salvare la vita piuttosto che a lasciarlo morire.
Mentre ai medici del GOSH va il plauso di tutti per aver tenuto in vita Charlie fino ad ora, tutto questo adesso ha il sapore di un immenso sproposito. Si chiede al giudice di lasciar partire Charlie per l'Italia, tenuto conto che se i genitori di Charlie non fossero intervenuti a quest'ora il piccolo sarebbe già morto.

Nessun commento:

Posta un commento

Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...