martedì 1 marzo 2016

Vogliamo spezzare una lancia per una volta in favore dell'Italia?

L'Italia, si sa, è il paese dell'approssimazione, del volemose bene, degli "spe-ghe-tcci end ais-crim", del sole, del mare, di pulcinella, ma è anche il paese dei monumenti storici (ahimè spesso mal tenuti), è anche il paese delle tante piccole imprese, che oggi soffrono, ma che negli anni passati hanno fatto grande l'Italia, è il paese della musica lirica, della cultura latina, dell'antico impero romano, di Pompei, Ercolano, ma anche Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Taormina, Amalfi, Positano... insomma di un caleidoscopio di posti meravigliosi che sembrano concentrarsi tutti qua. Un'antica leggenda raccontava che Dio Creatore dopo aver distribuito le bellezze del mondo in maniera piuttosto equa alla fine, stanco, decise di scaricare tutte quelle che gli rimanevano infondo al sacco... in Italia: campanilista? Verosimile, direi, e comunque se è vero che qui c'è il 70% del patrimonio artistico mondiale... forse è semplicemente un dato.

L'Italia è il paese che ospita il Papa, il Vaticano e che oggi sta coraggiosamente difendendo la vita e il suo nucleo essenziale dal quale scaturisce: la famiglia.



Certo vi sono leggi che vanno contro la vita, come quella - la 194 - che ipocritamente si occupa dell'"interruzione volontaria di gravidanza" - cioè dell'aborto - che doveva essere consentito solo per ragioni terapeutiche e invece viene usato per fare quello che si vuole con l'embrione e poi con il feto.

C'è pero anche da dire che lo stralcio della "stepchild adoption" si è finalmente opposto al disegno di legge che voleva equiparare l'unione civile al matrimonio indipendentemente dal sesso dei contraenti, che potevano essere anche omosessuali. Respingendo questa deriva pericolosa l'Italia si è resa un paese autonomo rispetto a quei paesi apparentemente all'avanguardia e invece miseramente a terra.

Paesi come l'Inghilterra con il baronetto Elton John, bravissimo, per carità, ma sgraziato ed egoista nel reclamare per se non uno ma due bambini da "adottare" come se due uomini per di più omosessuali - cioè che respingono l'idea di madre, al tempo stesso che la sfruttano - potessero farlo. Mi domando se questo è apertura, se è progresso e mi rispondo di no. Siamo noi italiani che siamo fuori dal tempo o sono loro che sono andati indietro ai capricci dei bambini, vestendoli di un finto buonismo antidiscriminatorio? Una civiltà, una società si può basare su questo? Per me no. E, una volta tanto, mi sento orgoglioso di essere italiano. Abbiamo evitato la barbarie. Poi certo potremo migliorare nella legislazione riguardante la famiglia, ma intanto abbiamo avuto il coraggio di accettare le unioni civili, distinguendole dal matrimonio e al tempo stesso abbiamo evitato lo scempio dell'adozione. Ragazzi, non è male!


Adesso però abbiamo il nostro baronetto, Nichi Vendola, che va a ritirare un bambino in Canada e nessuno gli dice niente.



Mi auguro che gliela facciano pagare, invece, e che restituiscano il bambino a sua madre: è vero che una madre che da via il suo bambino forse non è degna di esserlo, ma è vero anche che chi arriva a farlo è proprio perché ha perso la sua dignità.

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