martedì 2 ottobre 2018

Amore vero

Esattamente novant'anni fa, il 2 ottobre del 1928, un giovane sacerdote stava mettendo insieme le schede formato 1/4 uni (un quanto di foglio A4) in cui aveva annotato le sue intuizioni di anima innamorata di Cristo, quando un fascio di luce irrompe nella sua mente. Di colpo si rende conto cos'era quella chiamata che diversi anni prima aveva percepito da ragazzo, quando aveva visto delle impronte di piedi nudi sulla neve di Logroño, e che per diversi anni aveva inseguito inducendolo ad abbracciare il sacerdozio, affinché la voce di Dio si mostrasse più chiara.


Egli vide con chiarezza che non sarebbe più stato necessario abbandonare la propria condizione e le proprie attività per cercare il rapporto con Dio, ma si sarebbe potuto trovarlo proprio nel compimento delle attività ordinarie in famiglia e al lavoro, nella vita di tutti i giorni. Quel sacerdote, Josemaría Escrivá, che sarebbe stato proclamato santo nel 2002 da Giovanni Paolo II, disse in seguito che quel giorno dei Santi Angeli Custodi si "erano aperti i cammini divini della terra" e Dio solo sa quante lacrime e sangue, senza retorica, gli sarebbe costato, insieme con i suoi figli, renderlo realtà.
Oggi il mio pensiero va a lui e a tanti suoi fratelli nel sacerdozio - "i miei Cristi" li chiamava Gesù, parlando con santa Caterina da Siena - hanno dato e ancora danno la loro vita per la Chiesa e per le anime e che oggi spesso vedono il loro sacrificio infangato da una campagna costante di disprezzo del loro lavoro e di tutto quello che la Chiesa ha fatto e fa nel mondo "civilizzato" così come nei paesi in via di sviluppo. Leggendo i giornali oggi sembra quasi che non esistano più i sacerdoti santi e donati, ma solo pedofili fuori dal mondo, mentre è evidente che la stragrande maggioranza di loro non è così. Credo che la normalità sia ben diversa da quella descritta con sospetta insistenza dai giornali. La normalità è fatta da buoni sacerdoti che quotidianamente spendono la loro esistenza a servizio del prossimo, dimostrando così cosa sia l’Amore vero.
Dobbiamo pregare per loro, come ci chiede di fare il papa, perché siano sempre più all’altezza della missione - questa sì che lo è davvero, non quella scopiazzata dalle aziende - che è stata loro assegnata e ci riportino continuamente in mente Gesù, che poi è l’unica cosa che conta.

Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...