martedì 15 dicembre 2015

Avvicinandoci al Natale,,,

Oggi mi è stato chiesto di parlare del "presepe napoletano" al quale mi dedico da quindici anni - www.presepenapoletano.it - e nel rivedere gli appunti mi ha colpito la tradizione francese recepita anche qui del cosiddetto "pastore della meraviglia" che non porta alla grotta nient'altro che il proprio stupore. Non porta niente di materiale ma porta la cosa più importante perchè dimostra, come Marta più tardi, "di aver scelto la parte migliore": ha capito qual'è la fonte dell'Amore Vero e rimane lì, incantato, con le mani vuote ed il cuore pieno.


Auguro a tutti di conservare lo stupore del Natale. D'altra parte Gesù ci ha detto: "Chi non si fa bambino non entrerà nel Regno dei Cieli".... c'è bisogno d'altro per decidersi a cambiare?

martedì 24 novembre 2015

Grazie!

Ringrazio tutti i lettori per le 10.000 visite a questo blog. Mi auguro di ricevere sempre feedback sull'attività in modo da coinvolgere sempre un maggior numero di persone. Invito chi vuole tenersi aggiornato sui contenuti del sito - imparare a ragionare autonomamente - di iscriversi attraverso l'apposito spazio sulla destra "Unisciti a questo sito". Grazie, grazie ancora.

domenica 15 novembre 2015

Quei VIGLIACCHI dell'ISIS hanno vinto. Come fare a cambiare le cose?

Coraggio? Disprezzo del pericolo? No. Come chiamereste degli individui che con armi in mano o addosso hanno fatto fuori decine, centinaia di esseri umani inermi, senza vedere in essi la loro stessa natura, dopo aver perso ormai qualsiasi traccia di umanità e rispetto per la vita propria e altrui? Quest'uomo in fotografia, che non ha neppure il coraggio di stare a volto scoperto, ma si nasconde dietro l'anonimato e nel frattempo, armato, tiene in mano un ostaggio al quale sta per togliere la vita, è, indubbiamente, eroe? Direi piuttosto che è un essere abietto, un vigliacco. VIGLIACCHI, ecco quello che sono!


Come chiamare sennò uno, armato, che tiene un altro legato e poi lo ammazza senza dargli la possibilità di difendersi? O un altro che con il mitra fa fuori decine e decine di persone disarmate in una festa?
Fatevi vedere a volto scoperto mentre argomentate le vostre scelte e le vostre azioni e poi possiamo parlare di coraggio. Quello che dimostrate, gente dell'ISIS, è di non avere il coraggio di affrontare a viso aperto il nemico. Speculate sull'ignoranza della povera gente e vi gonfiate d'orgoglio per delle "gesta" che mai in campo militare meriterebbero il plauso di chicchessia. Non sarete ricordati da nessuno, sarete odiati da tutti. In cambio di un momento di "gloria" avrete un inferno garantito per sempre. E non tirate in ballo Dio, che non c'entra niente con quello che fate: vergognatevi, piuttosto, di voi stessi.
Certo, poi ci saranno da analizzare le ragioni di quello che è successo, senza arrivare a giustificarlo, come l'esaltazione di chi viene strappato dalla povertà e dalla disperazione per vivere un momento di gloria. Le vessazioni alle quali l'imperialismo condanna chi non rientra nella sua folle corsa al benessere e alla ricchezza e viene trattato come scarto umano. Bisogna trovare il tempo e la forza per fare anche questo e non rispondere con la violenza alla violenza.
Quello che è chiaro è che dobbiamo abituarci all'idea che può succedere ancora e in questo, per il momento hanno vinto loro, i terroristi. Essi vogliono farci vivere nell'ansia, nel terrore che le pallottole, le schegge e il sangue riprendano improvvisamente a schizzare e a riproporre l'orrendo spettacolo di morte che sono riusciti a organizzare a Parigi due giorni fa. E questo non solo in Francia, ma anche a Londra, a New York e a Roma. Si, a Roma, a casa nostra, dove c'è il Vaticano e il Pontefice, che oggi li ha definiti "bestemmiatori del nome di Dio".
Leggo di uomini indignati, offesi perché il Papa non li attacca frontalmente, questi terroristi e va dicendo che bisogna costruire ponti verso questi emarginati. Altro che ponti, bisogna costruire barriere e non contro il solo fondamentalismo, ma contro l'Islam, con loro - parlo di Antonio Socci e Roberto De Mattei e compagni (non me ne vogliano) tradizionalisti - i terroristi hanno già vinto. Sono riusciti a trascinarli nella spirale di odio e di violenza nella quale sono avviluppati e a far perdere anche a loro ogni traccia di umanità.
Difendersi, certo, è necessario, ma non sparando indiscriminatamente a destra e a manca, mettendo nel calderone anche le migliaia, i milioni di musulmani che vivono serenamente la loro vita e la loro fede. Come dice il Papa, la violenza non può e non deve essere una soluzione.
Io credo che la preghiera, insieme allo studio di soluzioni concrete che vadano alla radice dell'odio, sia una soluzione. Forse alcuni non ce la fanno, altri non ci credono, ma a chi chiedere aiuto se non a colui che ha fatto loro e noi? Purtroppo sono costretto a esprimermi così - a parlare di "loro" e di noi"- ma non perché lo voglia fare, ma perché di fatto, con il loro comportamento, attaccandoci in maniera così diretta e vigliacca, loro ci hanno fatti sentire solidali con le vittime e i loro familiari e dalla parte opposta rispetto a loro. Se hanno vinto anche in questo non è certo una bella vittoria, della quale andare fieri.
Pregare dicevo, perché, anche se il primo istinto è stato di chiedere a Dio perché non lo abbia impedito e abbia dato loro la forza e la razionalità - ahimè, c'è stata - di organizzare quest'attentato e di realizzarlo, mi rendo conto che mettere Dio sul banco degli imputati non è il modo migliore per trovare la Verità. Quello che è già successo circa duemila anni fa continua a succedere ogni giorno nelle vite dei cristiani - e dei non cristiani - che vengono barbaramente massacrati senza poter reagire. Credo che ciascuno di noi deve chiedersi cosa sta facendo per sanare la piaga della povertà nella quale una parte sempre più consistente della popolazione versa e, senza arrivare a giustificare l'ingiustificabile, assumersi la sua parte di responsabilità in quello che è accaduto due giorni fa in Francia. Prendersela con l'atteggiamento irresponsabile di Obama, o con il Papa che non li attacca come dovrebbe, come fanno Socci e De Mattei, è facile e, al tempo stesso, non inutile ma, di più, dannoso.
Mi vengono in mente le parole di Gesù, di fronte all'uccisione di alcuni Galilei da parte di Pilato o al crollo della torre di Siloe:
<<In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".>> (Luca 13,1-9)
Se ciascuno di noi la finisse di sentirsi a posto o “per bene” e si mettesse ad aiutare materialmente i meno fortunati (se ne trovano decine ai margini della strada che percorriamo ogni giorno), forse comincerebbe a fare davvero qualcosa di utile per uscire da questa situazione.
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza" (Canto XXVI Inferno, Divina Commedia, Dante). 
Siamo a considerare ancora una volta a che estreme aberrazioni può portare l'ignoranza e il non ragionare con la propria testa e l'aver mandato all'ammasso il proprio cervello.
L'invito di Ulisse ai suoi compagni di fronte alle colonne d'Ercole è rivolto oggi a tutti noi.
Inoltre, per concludere, senza escludere tutto ciò che ho scritto finora, occorre intervenire con la forza: è questo, infatti, uno dei casi in cui non solo è lecito ma è necessario usare la forza.
E non bisogna fare passare troppo tempo.

giovedì 12 novembre 2015

In Italia "finalmente" è possibile scartare gli embrioni malati...

... e qualcuno la vede come una conquista della civiltà!

A parte il fatto che si dice che non è possibile sopprimerli ma si può "crioconservarli". Non si capisce cosa se ne farà dopo. Non riesco a non vedere l'ipocrisia della Consulta, che solo apparentemente difende l'embrione malato e in realtà lo scarta, come si toglie nel piatto il grasso dalla carne, per gustare il boccone prelibato. Sarebbe interessante sentire  dai giudici della Corte Costituzionale per qual motivo ritengono invalicabile il muro della sopprimibilità: se si va a fondo a questa questione is capisce il motivo per il quale non è possibile neppure, come non lo è stato fino ad oggi, la selezione di quelli malati, ammesso che si riesca con assoluta capacità a distinguerli. Credo che al punto nel quale siamo arrivati - e non sono un nostalgico, ma rivendico, credo sia ormai chiaro, la capacità di pensare con la mia testa - bisogna chiedersi se è solo la società che sta andando a scatafascio o sono le persone che concretamente formano la Corte Costituzionale che hanno qualche rotella che non gira tanto bene. O forse sia l'una che l'altra cosa.
E non perchè la pensi diversamente, ma ragioniamo insieme: chi si arroga oggi il diritto di fare selezione della specie? Bene ha detto - anche se la celia in questi casi sembra fuori luogo - che "finalmente si può scegliere, cosa che non accadeva dai tempi di Hitler...!" Certo, magari qualcuno disposto a difendere Hitler lo trovi pure, ma andiamo... iamm' bell'!

Relativismo, bieco relativismo.

La china l'avevano presa brutta accogliendo a braccia aperte la fecondazione eterologa - cioè quella che si avvale di ovulo o spermatozoo di persone al di fuori del matrimonio o della coppia - con il "solito" motivo che sennò sarebbe antidiscriminatorio per coloro che non possono avere figli.
Oggi se vuoi rivendicare un qualsiasi diritto anche illegittimo è sufficiente affermare che sennò ti discriminano. No? Andiamo a vedere la già citata Overton Window... che a poco a poco ti porta ad accettare l'inaccettabile. Non c'è niente d'inaccettabile? Fatti visitare, amico, che, come si dice a Napoli, "stai davvero inguaiato"!

Che fare? Prima di tutto andare a vedere chi sono questi giudici costituzionali perchè se oggi hanno fatto questo chissà domani cosa ci combinano. E poi facciamo loro la domanda di sopra: vediamo cosa rispondono, questi paludati signori.

Infine facciamo questa domanda anche ai genitori di bimbi down. Si veda qui. Credo sia istruttivo e forse politicamente scorretto ma... ce ne importa qualcosa?

Oggi non è un bel giorno per l'Italia.

martedì 3 novembre 2015

Come mai siamo giunti a questo punto?

Siamo stanchi, stressati, perdiamo interesse per le cose belle della vita. Diamo più importanza al transeunte che alle cose di fondo. "Questa non è vita" ci diciamo e ci sembra di vivere quelle circostanze da telefilm americani in cui i manager rampanti si fanno le scarpe a vicenda intrappolati in quella che loro chiamano "mice race", corsa di topi, verso il successo, il benessere, la realizzazione personale.
Abbiamo perso il gusto della lettura di un buon libro, attratti dalle possibilità tecnologiche che ci offrono più immagini, più suoni, stavo per dire "più gusto"... ma non è così, perché, da parte nostra, c'è meno fantasia.
Come mai?
Qual'è il modello al quale puntiamo?
E poi è un modello nostro o un modello che ci viene imposto dall'esterno?


Siamo sicuri di ragionare con la nostra testa oppure stiamo obbedendo alle logiche di mercato, che punta a vendere - a noi - sempre di più, creandoci esigenze sempre nuove oltre che ad accontentarci in tutto ciò che ci facilita la vita?

domenica 18 ottobre 2015

Chi vuole davvero i matrimoni e le adozioni gay

Già: come mai questo tema piuttosto emarginato e oscuro è diventato invece materia sulla quale siamo premuti dall'Unione Europea affinché prendiamo una decisione e in che senso si vuole che sia questa decisione?
Alcune risposte ci arrivano dal nostro precedente post sulla Overton Window, davvero interessante: come si fa a cambiare l'opinione pubblica sottoponendola a domande, convegni, spettacoli che portino in una "finestra di accettabilità" ciò che fino a quel momento non lo è stato. Un esempio da manuale di manipolazione artata delle notizie ad usum proprium.
Altre ci arrivano dalla realtà quotidiana dove è difficile incontrare persone con tendenze omosessuali (trovo del tutto erroneo oltre che di cattivo gusto definire una persona per le sue tendenze sessuali) che cercano a tutti i costi di sposarsi, come se fossero un uomo e una donna e tantomeno ad adottare bambini, che la natura non darebbe loro la capacità di avere - ovviamente - a meno di pesanti e manipolazioni fortemente immorali. Le percentuali di cosiddetti matrimoni omosessuali sono assolutamente risibili se si pensa alla quantità di coppie "normali" di fatto e di diritto che esistono. E allora?
Allora chi è che si crede al di sopra della morale naturale e della condizione consolidata da secoli e secoli di civiltà di cambiare la famiglia a proprio gusto? Da oggi la famiglia la fanno anche due uomini o due donne. Ma stiamo scherzando?
Ahimè non stiamo scherzando, ci stiamo, invece, arrivando. Il fatto che il decreto legge Cirinnà sia stato rinviato non deve far cantare vittoria i sostenitori della famiglia tout court. Ci riproveranno eccome questi eroi dei diritti civili (altro che percentuali risibili: loro difendono il "principio", anche se al principio non era così, altrimenti non esisteremmo nè tu, nè io, nè loro), che naturalmente non sostengono i diritti dei bambini, ma solo quelle degli adulti "eterni adolescenti" che vorrebbero una realtà sulla misura dei loro cangianti desideri.
La domanda è: come mai una cosa così assurda si è imposta all'opinione pubblica mondiale nonostante l'evidente forzatura della natura delle cose, che vedrebbe estinguersi l'umanità destinata a eliminare i rappresentanti di sesso diverso? Nonostante quello che la potentissima APA (Associazione di psichiatri americani, ma la cancellazione dell'omosessualità come una malattia passò in modo molto risicato) sostiene, parecchie persone omosessuali sono davvero malate nel senso che la loro omosessualità è riconducibile ad una trauma o, molto spesso, all'assenza della figura paterna in casa.
Vediamo un po' allora chi c'è dietro le quinte di questa macchinazione nella quale molte persone omosessuali non si riconoscono. Si tratta di una sparuta frangia di attivisti che, partendo da una condizione di oppressione effettivamente ingiusta nella quale tali persone hanno vissuto per secoli, adesso vuole stravincere impipandosene della legge morale - che magari in testa loro non esiste o che ciascuno può crearsi a propria immagine e somiglianza: che morale è? - e degli effetti deleteri che ciò avrebbe sulla famiglia - vera, alla quale cercherebbe di contendere i contributi statali - e sulla società.
Tutto questo facendo leva sul ricatto buonista della non discriminazione quando poi questi signori (in realtà è un potentato) marciano al ritmo dell'eugenetica quando si propongono di manipolare embrioni e di ordinare come deve venire fuori il pargolo, se biondo e alto o moro e robusto...
E l'Unione Europea cosa c'entra con tutto questo? C'entra c'entra, perché ai suoi vertici ci sono diversi massoni che hanno individuato - ci sono documenti chiari in tal senso, che si possono produrre - che la Chiesa e la famiglia sono il nemico da abbattere e l'uscita  - outing - del monsignore polacco all'indomani del Sinodo sulla famiglia e questo scandalo dei carmelitani proprio adesso suonano quantomeno strani per il loro tempismo.
C'è qualcuno che sta cercando in tutti i modi di attaccare la famiglia e di screditare la Chiesa e se è vero che alcuni suoi membri sono, ahimè, compromessi è altresì vero che la stragrande maggioranza dei preti svolge un ruolo sociale e spirituale di primaria importanza.
C'è da pensare - non ci vuole troppa fantasia a ritenerlo - che ci sia un'alleanza massonico-gay e che questa stia promuovendo tutto questo bailamme.
...affinché distrutta la religione non ci siano più guerre e separazioni? Il motivo sarebbe troppo elevato. L'intera civiltà occidentale si basa su valori cristiani e quindi pensare di poter eliminare la Chiesa così sarebbe ingenuo oltre che deleterio per la stessa società, ma nel frattempo si può pensare di spaccare le famiglie puntando soprattutto sull'insoddisfazione della donna: una volta colpita la donna, la famiglia è colpita al cuore. Se da parte della donna non c'è la disponibilità al sacrificio la famiglia non può reggere.
Inoltre con la famiglia spaccata - come oggi molto spesso accade - e con le volontà dei suoi membri indebolite hai "consumatori" più vulnerabili e questo è quello che cerca la società capitalistica.
Fantasia? No, si tratta di fatti. Purtroppo si tratta di fatti veri, sotto gli occhi di tutti. Con l'accondiscendenza di chi, per sentirsi moderno e à la page, non si decide a scendere in campo per dire: "Buoni, bambini! Adesso basta di giocare!".
A coloro che promuovono il matrimonio gay e a coloro che con il loro silenzio li spalleggiano dobbiamo rispondere: "Giù le mani dai bambini!".
Chi è il regista di tutto questo? Il Principe di questo mondo, di cui tanti oggi consapevolmente o meno si fanno fedeli servitori? E si compiace di questo e di chi sbeffeggia gli altri che dicono che egli non esiste.

giovedì 15 ottobre 2015

Lettera aperta al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Gentile (si fa per dire) Presidente,

in questi giorni La si vede alzare i toni perché passi il decreto Cirinnà che di fatto punta a introdurre nello Stato italiano le unioni civili equiparandole al matrimonio. Per una pura questione terminologica - forse il buon senso fin qui ci arriva - si è evitato di chiamarli matrimoni omosessuali, ma la sostanza è quella.

"No, ma che c'entra... il decreto riguarda anche quello ma non solo quello: riguarda tutte le coppie che convivono e che non vogliono contrarre matrimonio." Già appunto e se queste coppie non vogliono assumere doveri, per quale motivo bisognerebbe assegnare loro dei diritti? Va forse favorita una coppia che non vuole impegnarsi? Secondo me, no, indipendentemente dalla tendenza sessuale di chicchessia.

Dicono che Lei sia un cristiano. Si tratta forse di un cristiano "adulto" come si dichiarava Prodi, che a un certo punto così poteva prendere le distanze dalla Chiesa e dalla morale perché era cristiano adulto e in quanto tale rivendicava il diritto di pensare con la sua testa indipendentemente da quello che dice la Chiesa? San Josemaría Escrivá diceva che di questi cristiani "ne abbiamo fin qui" indicando la punta dei capelli.

Sarebbe il caso che si smarcasse verso il pensiero unico "politically correct" e affermasse con chiarezza che questa legge - "che ci porterebbe alla pari con altri paesi occidentali nella salvaguardia dei diritti dei più deboli e discriminati" - sarebbe una vera e propria porcata e andrebbe contro gli interessi dei bambini.

Purtroppo, però, non lo farà, perché sono pochi gli uomini politici che seguono la propria coscienza piuttosto che il belato comune e per i quali il bene comune è al di sopra del valore del voto. Qui mi sa che siamo esattamente all'opposto: è più importante "far vedere" che "fare". La "captatio benevolentiae" piuttosto che fare il bene. È così o non è così, Presidente?

Un giorno la storia dirà quanto fessi saremo stati se ci accorderemo alla morale della convenienza piuttosto che a quello che la natura (e Dio) hanno previsto. Ma adesso siamo irretiti dal ricatto buonista della discriminazione delle persone omosessuali e si ignora è che in primis è a loro che va attribuito il rispetto, non accordando loro quello che non sono capaci, per natura, di fare: una famiglia. Se ad un bambino che vuole guidare un aereo io gli impedisco di prenderne il comando non lo sto discriminando, lo sto proteggendo e sto evitando guai seri anche ad altri.

Si rende conto, Presidente, che per risultare un uomo sensibile alle esigenze delle minoranze, politicamente corretto, lei sta favorendo il calpestio dei diritti dei bambini che hanno diritto ad avere una mamma e un papà? Io credo proprio di si, Presidente, e credo anche che abbia un'occasione formidabile per prendere una decisione importante su una decisione scabrosa. Andreotti diceva che la cosa che pesava di più sulla coscienza era la firma sulla legge del divorzio. Francamente mi auguro che Lei possa riprendersi rispetto all'attuale supporto al decreto Cirinnà. Sarebbe un segnale importante da dare agli altri paesi occidentali, che con l'Inghilterra, gli Stati Uniti e la Francia sembrano aver preso una china morale decisamente brutta.

Con osservanza,    

                                                                  Alessandro Pagano Pagano



domenica 4 ottobre 2015

Lo strano caso di Mons. Krzystof Charamsa

Alla vigilia del Sinodo sulla famiglia "viene fuori" (coming out) un Monsignore della Curia Romana, Krzystof Charamsa, 43 anni, polacco, che si dichiara gay e si fa vedere con un compagno, mentre si scambiano affettuosità. A parte il fatto che il suo comportamento è sleale - non si può fare outing senza averne parlato con i superiori della comunità della quale fa parte e affermando che scriverà una lettera al papa: da questo si arguisce da chi va cercando il proprio consenso, dalla stampa e non dalla Chiesa - ci si chiede come mai abbia scelto di farsi prete, dal momento che si sapeva omosessuale anche da prima e la Chiesa, che per volontà di Benedetto XVI nel 2005 ha ribadito ancora più chiaramente l'incompatibilità dell'omosessuailità con lo stato clericale, chiede dai suoi inizi il celibato e l'astensione dai rapporti sessuali ai propri ministri. In questo concordiamo con quello che, insieme con l'estensore dell'articolo, padre Enzo Bianchi sostiene sul Tempo: http://www.iltempo.it/cronache/2015/10/04/il-vaticano-licenzia-il-monsignore-gay-1.1464156. 
«Che all'interno di tutte le chiese ci sia la presenza di gay che attendono dalla Chiesa delle risposte è un dato di fatto - commenta padre Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose - tuttavia il rischio, dopo questo outing, è che si infiammino gli animi e che si tolga la necessaria serenità alla discussione» del Sinodo. «Il problema - riflette - al di là dei pregiudizi che ci sono nei confronti delle persone omosessuali è che c'è una incompatibilità tra chi, essendo prete, ha fatto il voto di castità e poi vuole formare una unione. Mi pare una scelta in contraddizione con il Vangelo».

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Il suo outing perchè la Chiesa prenda in esame la familiarità dei gay è, più che commovente, penoso. Le persone omosessuali, alcune delle quali si ostinano a farsi definire solo per la loro tendenza sessuale, meritano il rispetto di tutti, certo, anche in considerazione della difficile situazione che si trovano a vivere. Questo non li autorizza tuttavia a esimersi dalle regole del rispetto verso gli altri e verso le regole della società e in particolare della comunità a cui appartengono: il Monsignore non può mangiare in un piatto e sputarci dentro. O dentro o fuori: e mi sembra che sia chiaro adesso cosa voglia.

C'è tuttavia qualcosa di positivo in questo gesto "irresponsabile" come l'ha definito il portavoce vaticano: si sapeva da tempo che c'erano alcuni alti prelati omosessuali in Curia. Se ne parlava fin dai tempi dell'inchiesta sul corvo e della fuga di notizie ai tempi di Benedetto XVI. Adesso almeno si sa che ce n'è - o meglio ce n'era, perchè in Curia non potrà lavorare più - uno in meno e francamente ci aspettiamo che vengano fuori anche gli altri, ammesso che vi siano, in modo da rendere più affidabile un'Istituzione di cui troppo spesso ci si vuol servire, piuttosto che mettersi al suo servizio.

Nel frattempo continua, inarrestabile, con una costanza dalla quale dovremmo trarre insegnamento, la marcia dei gay verso la conquista dell'opinione pubblica mondiale. Già, ma la vita, la famiglia dov'è in tutto questo? Perchè certo che queste persone meritano, come tutti, di essere accolte in una famiglia, ma proporre di guidarla mi sembra come dare i comandi di un aereo in mano a un bambino. Ce l'ho con i bambini? No, piuttosto è vero il contrario, sto cercando di difenderli in un momento in cui sembra prevalere la legge del più forte. E questi non sono i bambini.

martedì 15 settembre 2015

Scenari di manipolazione pro-gay: conoscevi la Overton Window?

Leggiamo da Notizie Pro-Vita e vi riproponiamo volentieri. Avevamo già avuto una lezione di manipolazione dell'opinione pubblica attraverso l'ex chirurgo abortista Nathanson, che ci ha spiegato come è stata ribaltata l'opinione degli statunitensi sull'aborto. Vediamo adesso come si manipola l'opinione pubblica portando a poco a poco l'inaccettabile ad argomento di conversazione e poi a possibile. Molto interessante. Contiene un filmato illuminante sull'"accettazione del cannibalismo",


attraverso la Overton Window. Incredibile? Altro che: lo fanno...

Pensando a come fosse inconcepibile il matrimonio gay fino a pochi anni fa, e come si va “normalizzando” velocemente, rispolveriamo una lettura di qualche tempo fa.
Da tabù a tema accettato da tutti, il viaggio delle idee secondo Overton”, è un articolo di Cristina Mestre, che ci spiegava come tale normalizzazione sia stata possibile.
Ne riassumiamo i concetti essenziali per i nostri lettori.
C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy.
Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”, attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano totalmente inaccettabili: grazie al lavorio di politici, economisti, (pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.
Insomma, una nuova idea, inizialmente impensabile (inaccettabile, vietata), pian piano può divenire vietata, ma con delle eccezioni, poi accettabile per alcuni, poi sensata, quindi diffusa (socialmente accettabile) e infine legalizzata (consacrata nella politica statale).
Prendiamo, ad esempio, il matrimonio gay.
Per secoli e secoli, fin dalla notte dei tempi, nel sistema di Overton, l’idea del matrimonio tra le persone dello stesso sesso si trovava all’interno della prima “finestra”, la zona vietata: la società non poteva accettare l’idea di matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Grazie all’influenza dei media i matrimoni gay sono diventati prima accettabili, con certi limiti (unioni civili), poi totalmente accettabili e legalizzati (adozione e utero in affitto compresi).
Lo stesso cammino hanno fatto il divorzio e l’aborto, stanno facendo la liberalizzazione della droga e l’eutanasia …
Il regista russo Nikita Sergeevič Michalkov ha fatto un esempio paradossale, ma che rende bene l’idea, immaginando di voler sdoganare il cannibalismo.
Fase 0: inaccettabile. Non se ne parla proprio, neanche sulla stampa.
Fase 1: Si comincia a dire che non ci deve essere alcun tabù. Comincia qualche dibattito in convegni d’elite dove stimati scienziati cominciano a accennare che dal punto di vista scientifico la cosa sarebbe teoricamente fattibile (salutare, economica… o altro).
Intanto si costituisce l’«Associazione dei cannibali oltranzisti», che cominciano ad avere una certa risonanza mediatica. L’argomento non è più un tabù e se ne comincia a parlare. Si comincia a sfaccettare il problema a vedere la cosa da vari punti di vista.
 - Fase 2: Il cannibalismo comincia ad essere accettabile. La neolingua crea termini eleganti: non si parla più di “cannibalismo”, e poi neanche più si dirà “antropofagia”. Magari si comincerà a parlare di “gusto per l’umano”, o addirittura “antropofilia”. E poi “antropofili” sostituirà “cannibali”.
Intanto si crea un precedente storico, un fatto mitico, reale o inventato, ma, tale da contribuire alla legittimazione di un’idea inaccettabile: per esempio la storia di quel malato che si è salvato, è guarito ecc. mangiando carne umana, di quel popolo antico, saggio, stimato… che mangiava carne umana…
 - Fase 3: Altra finestra: dal campo «inaccettabile» a quello «ponderato-razionale», il cannibalismo diventa una «necessità biologica», dovuta a una predisposizione genetica. O in caso di «insuperabili circostanze» (per es una carestia), un essere umano deve avere il diritto alla libera scelta: chi non è “antropofilo” diventa “antropofobo”.
- Fase 4: Nella finestra precedente, l’idea del cannibalismo è divenuta in alcuni casi sensata. Ora diventerà diffusa (socialmente accettabile). Si creano polemiche non solo sulle storie inventate o reali del passato, ma su casi concreti reali che hanno risonanza mediatica. L’antropofilia comincia a essere dibattuta in massa nei notiziari, nei talk-show, nel cinema, nella musica pop e negli spot pubblicitari. Si cominciano a scoprire personaggi pubblici, VIP , artisti stimati che sono antropofili… Ma quanti sono gli antropofili? Ce ne sono molti più di quanti pensiamo…
 - Fase 5: Ora è il momento di farne un tema diffuso: la cosa è d’attualità, riprodotta continuamente dai media, acquisisce un’importanza politica. I cannibali vengono “umanizzati”: sono persone creative, sono belle-buone-brave, vittime di un’educazione sbagliata (magari perseguitate per colpa di stereotipi…) oppure sono nate così, per natura: «chi siamo noi per giudicare»? Lasciamoli liberi di vivere la loro condizione, per il principio di uguaglianza e non discriminazione. Se loro mangiano carne umana che male fanno a te? Tu puoi continuare a mangiare pollo o anche essere vegetariano…
 - Fase 6: Da «tema diffuso», il cannibalismo passa sul piano della «legalizzazione». Si pubblicano ricerche sociologiche e statistiche sulla bontà della cosa e sulla sua diffusione. Bisogna accettare gli antropofili. Se ne parla nelle scuole e negli asili nido, fin da piccoli s’impara ad accettare l’idea che si possa mangiare carne umana.

domenica 13 settembre 2015

...ed ecco il nuovo libro "Amore vero" (con breve filmato di presentazione)

Chi può parlare d'amore vero? Nessuno di noi. Tutti noi. Tutti noi abbiamo avuto - abbiamo - esperienza dell'amore. Ma si tratta di quello vero, di quello con la "A" maiuscola, che non finisce mai? No? Allora non è vero amore. L'amore è ciò che ci riempie la vita e ci fa cantare il cuore. Non dobbiamo pensare però di sapere con certezza quello che è il vero amore se non ha dei segni inconfondibili:

1) dura da tempo (se è appena iniziato: calma, aspetta un attimo, tutto quello che vuoi tu, ma non sai se è quello giusto)
2) riempie il cuore: non lo sostituiresti con nessun altro
3) fa cantare ma fa anche arrabbiare: è diverso da come te lo aspetti, ti sorprende, ti spiazza, perché è sempre nuovo anche se a volte può essere noioso
4) vorresti stare sempre con il tuo amore, ma non solo perché è tuo, ma anche perché tu sei suo: ti ha conquistato e ormai non cerchi altro  - "inveni portum, sors et fortuna valete" (ho trovato l'approdo, sorte e fortuna addio!) si trova scritto nella mattonella in ceramica che sta all'ingresso di una spendida villa  situata a Capri di fronte ai Faraglioni (e te credo...) - e tutto quello che fai vorresti farlo con lui (lei)
5) non riesci neppure a concepire una vita senza di lei (lui) ed è per questo che non vai per strada con lo sguardo randagio e con il cuore in mano chiedendo con gli occhi: "vuoi prenderti cura di me?" ma con il dolce sapore in bocca che hai già quel che vuoi, anche se ti interessa la vita e il mondo
6) continua tu, per favore...


Adesso è uscito il libro su questo blog che ormai dura da quasi cinque anni e in cinque anni di ricerche e di approfondimenti ne abbiamo fatti tanti: tante letture, tante amicizie, tanti fatti avvenuti e commentati in queste pagine. Il blog, se ci segui da allora, era nato come una guida per ragionare con la propria testa e adesso si è evoluto - come tutto ciò che ha vita - fino a diventare una guida per scegliere con il cuore senza "perdere la testa". Già perché la testa si può pure perdere, ma non si può mai dare all'ammasso e comunque conviene conservarla e adoperarla anche e soprattutto verso chi si ama.


La versione ebook è disponibile a € 2,99 fino al 20 settembre.

martedì 8 settembre 2015

...e noi dovremmo essere contenti di consentire per legge di formare "famiglie" gay?

Il ragionamento dell'ideologia gender è questo: Ciascuno nasce come si vuole, anche facendo ricorso alle nuove tecniche artificiali e poi a un certo punto "sceglie" di che sesso vuole essere. Siccome la famiglia tradizionale - formata da un uomo, una donna ed, eventualmente, uno o più figli - è in crisi, non è il caso di lasciare che sia l'unica possibile. Devono esserci anche quelle con due mamme, due papà o anche più di una mamma o di papà. Perché no? Ormai ci sono arrivati tutte (o quasi tutte) le nazioni moderne... (nel senso di "evolute", "all'avanguardia",...).

Sarebbe anche intrigante come romanzo fantascientifico, se non fosse - ahimè - la tragica realtà! Adoro la realtà, sono convinto che sia più creativa della migliore (o peggiore) mente creativa ma, sono convinto anche che dobbiamo avere un atteggiamento attivo nei suoi confronti e contribuire a migliorarla. Il triste spettacolo di chi vuole scimmiottare le famiglie vere e "sposarsi" con il proprio compagno dello stesso sesso non può fare a meno di considerare la natura. La natura è la sostanza di ciò che si è in quanto generato (viene dal latino nascor, nasceris, natus sum, nasci) ed in grado di generare.

Ci rendiamo conto dell'autodistruzione nella quale ci stiamo lentamente avvicinando sempre galleggiando sull'idea politicamente corretta che questo è giusto, è normale, è buono verso i più deboli (che sarebbero i gay) e cullandoci in questa illusione portata dall'individualismo del cosiddetto "pensiero debole"? Vogliamo riscoprire una buona volta il legame con la realtà della natura prima di annientarci del tutto?


Esagero? Proviamo a vedere quali disastri sta generando negli stati in cui questo è già possibile.

Quello che davvero mi fa paura in tutto questo è che ci sia tanta gente buona e anche preparata che cade nel tranello e rimane nell'immobilismo più totale: "certo io non vorrei mai che mio figlio formasse una famiglia gay, ma non posso impedire agli altri che lo facciano".

Vogliamo pensare per una volta al bene dei figli o dobbiamo ritenere che sia giusto pensare solo agli adulti? Vogliamo pensare al bene comune anziché fermarci a quello dei singoli individui?

Non possiamo fare spallucce e cercare l'integrazione nel "politicamente corretto". Si certo, in compagnia si sta meglio, soprattutto se si tratta dei cosiddetti "benpensanti" (lo dice Repubblica, lo dice il Corriere)... salvo poi a scoprire che è troppo tardi per tornare indietro. Corsi e ricorsi storici? Può darsi, ma non credo che un atteggiamento attendista o fatalista sia la cosa migliore per ciascuno di noi e per tutti di fronte alla Storia. Se sbagliamo quante generazioni ci vorranno per riparare il danno, ammesso che qualcosa si possa riparare?

Noi adesso abbiamo sulla coscienza le generazioni future o - diciamocelo pure - ce ne freghiamo e "saranno solo cavoli loro"?

...e noi dovremmo essere contenti di consentire per legge di formare "famiglie" gay?

Ci sono poche cose che vale la pena di difendere con le unghia e con i denti e fra queste c'è la vita e tutto ciò che la genera e la protegge: i genitori, i bambini, la famiglia, l'educazione, l'uso corretto della sessualità. Se transigiamo su questi punti fondamentali vuol dire che siamo disposti a transigere su tutto perché non ce  ne importa più niente di niente.

Prendi posizione amico, amica:

E' QUESTIONE DI VITA O DI MORTE, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA! 

Ecco la petizione da firmare su CitizenGo per bloccare la legge Cirinnà:

http://www.citizengo.org/it/25365-stop-immediato-alla-legge-cirinna?sid=MzU0NDkzOTQ3MzkxMzg5

venerdì 21 agosto 2015

Elton John è un grande artista, ma sulle questioni legate alla vita perché non se ne sta zitto? Chi si crede di essere?

Come si fa a dimenticare, infatti, le sue toccanti note di "Daniel", 


"Your song", 


"Goodbye, yellow brick road", 


"Candle in the wind", " Sacrifice", "Can You Feel The Love Tonight", "Blue Eyes", "Song For Guy", "Sorry Seems To Be The Hardest Word" (...e potremmo continuare a lungo)? Tuttavia non è - non può essere - un buon motivo per attaccare la famiglia, la natura e chi si vuole identificare in questi valori vitali.
Elton John si scaglia contro Brugnaro, il sindaco di Venezia, che ha impedito la circolazione di un documento d'ideologia gender e così facendo discrimina le famiglie omosessuali. A parte il fatto che, com'è è evidente, la famiglia non può essere omosessuale perché altrimenti è destinata, come famiglia, a morire prima di nascere, ad abortire. La famiglia è formata da due persone che sono in grado di procreare e tutto il resto è buonismo becero e decisamente controproducente. Non si tratta di "discriminazione" - questa è la solita menata che punta a scatenare il buonismo, appunto - ma semplicemente di una presa d'atto che due persone omosessuali - da rispettare, da valorizzare e mai da colpire, né verbalmente né fisicamente - semplicemente non possono - N-O-N--P-O-S-S-O-N-O - avere figli. Tant'è vero che per averli le coppie omosessuali sono costrette a ricorrere a manipolazioni che squalificano il genere umano.
La Dichiarazione Universale de Diritti dell'Uomo all'art. 26, comma 3 recita: "I genitori hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli".


Che vogliano un riconoscimento legale, ok. Che puntino al matrimonio non ha senso, che poi vogliano i figli come se questi fossero un loro diritto è qualcosa che la società moderna sbandiera come fosse una conquista della civiltà, in realtà è segno di grande arretratezza morale e meraviglia -  DICO: MERAVIGLIA - che un Paese grande e civile come l'Inghilterra non lo abbia ancora afferrato, stritolato com'è, dal ricatto buonista della lobby gay: altrimenti sei discriminatorio, altrimenti sei arretrato - in polically correct si dice "oscurantistamedievale" - altrimenti sei cattivo... e così via.
In Italia le stesse lobby e l'ideologia gender si sta diffondendo attraverso il grimaldello dell'UNAR, che sta dando loro un sacco di soldi. Ora, ripeto, che vadano gravemente condannati coloro che colpiscono gli omosessuali siamo assoltamente d'accordo, ma passare da questo a creare un canale "preferenziale" in cui si va a ledere l'ambito naturale - la famiglia formata da un uomo e una donna - nel quale si trasmette la vita questo no: è un delitto contro l'umanità. Da perseguitati ci si trasforma in aguzzini. Non riconoscerlo è da ottusi.

Non si rende conto, l'avanzatissima Inghilterra e adesso l'altrettanto avanzata Francia (in cui però il cosiddetto "matrimonio omosessuale" è passato per un pelo) che tutto questo presto o tardi lo pagherà con lo squilibrio delle persone che verranno fuori da queste forzature? Forzare la natura non conviene, soprattutto se fatto sulla pelle dei bambini, che hanno diritto ad avere un padre e una madre.

E pensare che tre anni fa il cantante si era dichiarato consapevole del peso che aveva messo sulle spalle del figlio facendolo nascere con utero in affitto.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/elton-si-pente-senza-mamma-mio-figlio-sar-preso-giro-831133.html

e, se si vuole avere un'idea dei problemi che si aprono per chi decide di battere questa strada si legga il discutibile articolo di Adinolfi su Notizie Pro Vita: lo stile evidentemente gli manca, ma la sostanza è quella

http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/il-figlio-di-elton-john-utero-in-affitto-acquistato-ed-anni-di-sofferenza-per-il-bambino/

In Spagna si dice: "A veces más vale callar y pasar por tonto, que abrir la boca y demostrarlo" che sarebbe come dire che a volte è meglio star zitti e passare per scemi che parlare e dimostrare di esserlo. Cosa? Elton John è un genio? Certo, certo, l'abbiamo detto, ma questo non lo esenta dal fare e sparare sciocchezze come in questo caso. Il fatto che sia un genio artistico e sia stato nominato "Sir" dalla Regina d'Inghilterra non significa che non faccia acqua da molte altre parti come sta ampiamente dimostrando di fare. A proposito da quelle parti le parole umiltà ed equilibrio non esistono? Quando si è reso conto di dare al figlio una vita squilibrata non era il caso di cercare di porvi rimedio?

Ricordate la sua filippica (leggi fatwa) contro Dolce e Gabbana che si erano permessi un endorsement (avallo) della famiglia tradizionale? In realtà uno dei due era andato un po' oltre e si era permesso di chiamare "sintetici" i figli ottenuti in provetta dala cantante e dal suo compagno regista con l'aiuto, ovvio di una madre in affitto. questo non era giusto ma il resto era pienamente condivisibile. Adesso questi si è scusato e si è chiuso l'incidente, tuttavia il modo di reagire del cantante e della comunità gay d'assalto non sembrava improntata ai sentimenti migliori: se "dai loro frutti li riconoscerete" mi sembra che i frutti di questi gay tracotanti - che a mio avviso non riflettono il parere e la volontà della maggior parte delle persone omosessuali (definire una persona solo per le sue tendenze sessuali mi sembra di uno squallido incredibile, non molto diverso, d'altra parte, dalla vita che conducono spesso costoro) - siano piuttosto acidi. Non vi sembra?

Concludo con un'altra scorrettezza politica, lo so - ma che ci volete fare? forse la politica ha poco a che vedere con la verità - è chiaro che io non ce l'ho con le persone omosessuali, tantomeno con quelle che lo sono di natura e non per "scelta". Sono talmente svantaggiate dalla loro condizione che mi sembra proprio assurdo dar loro addosso. Non mi sembra questo un buon motivo per dare loro la facoltà di formare una famiglia. Per fare questo - ahimè - ci vogliono condizioni necessariamente restrittive che loro evidentemente non presentano e imporre per legge che questa facoltà vi sia a mio parere è molto peggio che mettere al governo un minus habens che, altrimenti, "poveretto" non ci arriverebbe mai.

giovedì 6 agosto 2015

Obama dice che vuole salvare il pianeta, ma guardate cosa permette che accada e si diffonda negli USA

Obama dice che vuole salvare il pianeta. Ne siamo contenti, ci mancherebbe! Dopo il protoccolo di Kyoto siamo ancora in attesa di una presa di coscienza della responsabilità che il Paese più potente del mondo deve ancora dimostrare. Le parole, infatti, sono una cosa, i fatti tutt'altra. Guardate però cosa consente nel suo Paese: Planned Parenthood (si traduce, ricordiamo, "genitorialità pianificata") conferma che il commercio dei feti è un business a cui la potente associazione finanziata da governo e da molte multinazionali - adesso, grazie a Dio, molte di meno - non intende rinunciare.


Si veda il link a Notizie Pro Vita http://www.notizieprovita.it/filosofia-e-morale/video-aborto-quinta-prova-schiacciante-pp-e-una-macelleria-di-bambini/ che informa su questo gravissimo traffico.

E nel frattempo il Parlamento sblocca i fondi destinati all'associazione!

sabato 18 luglio 2015

... e la chiamano Genitorialità Pianificata! Ma forse qualcosa si può fare... oltre a guardare!

L'Associazione americana Planned Parenthood - Genitorialità pianificata - è in realtà una delle più potenti associazioni di abortisti, di gente che dell'aborto fa un business. Siamo alle solite: gli abortisti, che in America dormono sonni tranquilli e fanno opera di lobby proprio attraverso associazioni come PP, usano la menzogna per rendersi credibili. Questa la chiamereste pianificazione della genitorialità?Dal momento che l'argomento già di per sé è di quelli che fanno accapponare la pelle s'immagina gente senza scrupoli, che non fa più di tanto attenzione a quello che fa - soppressione di creature umane prima della nascita - e che, al più,  dopo un primo periodo di scrupoli, adesso lo considera un lavoro come un altro.

Guardate invece come la Dottoressa  Deborah Nucatola, direttrice dei servizi sanitari dell'associazione abortista Planned Parenthood America, dichiara candidamente di essere disposta a vendere organi fetali e "pezzi" di esseri umani abortiti. Fra un boccone e l'altro, come se si trattasse della cosa più normale di questo mondo in un video pirata che riprende alcune sequenze di una trattativa. Sembra una cattiva persona? No. Eppure guardate cosa è in grado di fare chi prende la china dell'aborto: prima non lo chiama più così, ma "interruzione volontaria di gravidanza" in modo da anestetizzare la coscienza, poi pubblica sondaggi d'opinione falsi - come abbiamo già visto nel caso Nathanson in America e così è accaduto anche in Italia - poi fa modificare la legge  e ritiene, che tutto sommato, se la legge lo permette, allora vuol dire che si può fare, anche se la cosa, nonostante tutto, ripugna la coscienza, poi se ci fosse ancora qualche remora - vedere alla fine del post - ci si fa filmare mentre ci si lascia praticare un aborto, sorridendo e scherzando, cercando di sdrammatizzare. Come fare a non pensare all'azione del Demonio in persona per arrivare a questo?

Attenzione: si tratta di un filmato di contenuti forti che può urtare la sensibilità degli spettatori.


Forte si, ma bisogna o no fare conoscere a che punto può arrivare la spregiudicatezza di chi si mette sulla strada degli abortisti?

Ecco il link per firmare una petizione per chiedere al Dipartimento Federale di Giustizia americano d'investigare sull'argomento.

Ma, come vi dicevo, in America c'è dell'altro: guardate - o se preferite non guardate - quest'altra abortista - carina no? - che si fa filmare mentre pratica un aborto per sfatare il mito del trauma dell'aborto...


... e noi vogliamo restare a guardare?


lunedì 13 luglio 2015

Oggi è morto mio zio Roberto

Consentitemi un ricordo personale di una persona cara che non lasciava indifferenti. Non voleva che lo chiamassi così, ma solo Roberto. Era profondamente umano e immagino, molto prima di me, aveva imparato a togliere di mezzo le formalità, gli orpelli. Ha avuto una vita piena, di passione per la musica, di affetti, di dolori. Era forse il più grande conoscitore della vita di Alessandro e Domenico Scarlatti, sui quali aveva scritto una biografia, "Scarlatti: Alessandro e Domenico, due vite in una" prima stampata da Mondadori e poi, in inglese, da Pendragon. Era un uomo molto colto, con una biblioteca con diverse migliaia di libri, soprattutto di musica, ma non solo, che leggeva avidamente. Per il resto avido non era affatto, essendo all'opposto la quintessenza della generosità. Amava molto lo stile liberty ed in casa aveva - ha - diverse cose di buon gusto di questa corrente artistica.

foto Petyx

Era - è - il fratello maggiore (e unico) di papà, quello che aveva voluto seguire la sua vena artistica - al contrario di mio padre che ha fatto una brillante carriera bancaria ed ha lasciato lo studio del pianoforte, iniziato insieme al fratello Roberto, appena un anno dopo - fino a rinunciare agli studi universitari, che suonava benissimo il pianoforte e il clavicembalo, che di questo era stato docente al Conservatorio di Palermo - nonché docente di Storia della Musica all'Università di Catania - al punto che lo chiamavano "Maestro". Nel periodo 2002-2004 era stato, fra l'altro, direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, carica che aveva ricevuto nonostante si fosse alienato le simpatie di molti potenti e politici, per il fatto di non avere peli sulla lingua e di non mandarle a dire. Molto più a lungo - dal 1969 al 1995 - era stato direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica Siciliana. Soffriva un poco di questo isolamento dal punto di vista culturale, sebbene in ogni caso fosse spesso invitato a convegni che riguardavano gli Scarlatti e unanimemente gli fosse riconosciuta una cultura musicale accessibile solo a pochi. Nel maggio del 2014 ha ricevuto anche il "Premio 16 maggio" riservato a personalità particolarmente benemerite nel mondo della cultura. Eppure a lui sembrava poco e si sentiva isolato. Lo era, acusticamente, perché ci sentiva proprio poco, ma dal punto di vista degli affetti e delle amicizie non direi affatto, dal momento che tutti rimanevano toccati dal suo affetto e dalla sua generosità, oltre che dalla sua intelligenza e dalla sua cultura.
Sono convinto che ci ritroveremo, nonostante avessimo idee molto diverse, lui positivamente laico ed io, a dispetto del cognome, molto religioso ma entrambi instancabili ricercatori del vero e nemici di ogni forma di compromesso con la propria coscienza. Se "alla sera della vita saremo giudicati sull'amore" (s. Giovanni della Croce) credo che possiamo stare tranquilli: Roberto, come voleva essere chiamato - "zio, zio" lo fanno i topi, mi diceva - aveva un cuore grande. Ne scrivo perché è un modo per sentirmelo più vicino. Da piccolo mi chiamava Crudelia Demon, perché, come la famosa strega della "Carica dei 101" sosteneva che, al di là delle apparenze, questa fosse la mia vera natura, dal momento che alla "prova di bontà" che consisteva nel mettere un dito nelle fauci dei nipoti, io ero l'unico che rispondeva alla sfida stringendo... ma stringendo davvero! Arrivederci, Roberto, ieri mi hai fatto mollare la presa.

domenica 5 luglio 2015

Scalfarotto digiuna, ma il Papa parla chiaro: "la rimozione della differenza (fra i sessi) è il problema non la soluzione"!

Poverino, non gli danno il matrimonio gay, e lui, Ivan Scalfarotto, si sente costretto a digiunare, come altri suoi insigni predecessori, profeti di morte, Marco Pannella ed Emma Bonino! Certo, come rappresentante del Governo forse dovrebbe astenersi da manifestazioni di questo tipo, ma transeat...


Loro hanno aperto, attraverso il "sacrificio" personale, la strada al popolo italiano per accedere prima al divorzio e poi all'aborto libero. Le famiglie italiane devono ringraziarli perché è vero che i matrimoni si sfasciano anche subito ed è vero che ogni anno vengono uccisi centinaia di migliaia di bambini nel seno della loro madre, ma così adesso siamo tutti più liberi! Liberi di uccidere impunemente e di mandare a rotoli un matrimonio alla fine del viaggio di nozze. Certo loro queste cose non le dicevano durante i loro poco mistici digiuni (alimentati solo dalla luce dei riflettori, sennò col piffero che digiunavano!), anzi propalavano menzogne sui sondaggi sugli argomenti sui quali si battevano, né più e né meno come il celebre abortista Nathanson, poi convertito assertore dell'assurdità di tale eccidio, ha avuto il coraggio di dire: menzogne su menzogne. Essi erano i liberatori delle donne, dalle mammane e da leggi assurde "oscurantiste e medievali". Pare di sentire recitare la solita nenia ai due profeti di morte che non si sono mai sposati ed hanno promosso attivamente l'aborto proprio e altrui, insieme ad altre battaglie - bisogna dire - ben più meritorie.
Non importa dire alcune menzogne se il fine è quello di liberare la donna. Secondo la morale il fine NON giustifica i mezzi, con buona pace di Machiavelli, ma quando si è in politica lo sappiamo, certi lussi "morali" non ce li possiamo concedere!
A proposito: l'hanno liberata la donna? Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti: lo sfracello della famiglia, di cui certo, non sono gli unici responsabili perché le cause vanno ben più addietro nel tempo come è descritto nei primi capitoli di questo blog
(http://ragionareconlapropriatesta.blogspot.it/2012/04/capitolo-4-primum-vivere-deinde.html),
tuttavia gli hanno dato una bella mano! Adesso, che uno è molto avanti negli anni e l'altra è ammalata di tumore si avvicina per loro il momento della verità e, francamente, non li invidio. Certo il Padreterno è buono e misericordioso ma è anche giusto e quindi penso che un po' di nodi verranno al pettine al cosiddetto "momento della verità". Se è vero che il diavolo - "separatore", ricordiamo, dal greco - è il principe della menzogna, ebbene loro, che al diavolo non credono, si sono fatti suoi formidabili strumenti. Mah, mio padre che non è praticante ma ha un gran senso della giustizia dice che gli piacerebbe assistere da una buona posizione al Giudizio Universale, per vedere che ne sarà di Berlusconi e di altra gente priva del minimo senso di moralità. Devo dire che lo vorrei anch'io.
Siccome però stiamo parlando ancora di gente viva e quindi con la possibilità di rinsavire in tempo prima del fatidico momento, benché mi sembra davvero molto difficile, non sono autorizzato a disperare. Pure san Paolo perseguitava i cristiani... prima di diventare un grande apostolo. A proposito di questo il digiunatore, quello che abbiamo citato all'inizio, Scalfarotto, pare che davvero voglia fare il novello san Paolo perché nella sua proposta di legge coloro che la pensano diversamente possono anche essere incarcerati se le loro idee vengono ritenute intolleranti verso i diversi (non è fantasia: abbiamo già riferito del padre di famiglia che in Germania è stato incarcerato perché ha voluto sottrarre all'indottrinamento gender uno dei suoi figli). Cosa basta per essere ritenuto intollerante? Un giudice di manica larga, che valuti come intollerante anche chi dice che la famiglia è quella fatta da un uomo e una donna. Della serie: "come passare da vittima ad aguzzino e a questo punto... non avere nessuna pietà".
Come si vede la moralità se ne va a spasso da queste parti, ma "Così è se vi pare"... "Ma non è una cosa seria"!
E allora, visto che non è una cosa seria (benché, ahimè, sono serie le conseguenze alle quali questo signore vorrebbe portarci con questo fare poco coerente) vi dico chi mi ricorda Scalfarotto. Non so a voi, ma a me Scalfarotto, forse per il cognome (sul quale tralascio d'ironizzare, anche se, date le sue scelte, lo si potrebbe fare fin troppo facilmente), forse per quest'atteggiamento non proprio forte e deciso, insomma: mi ricorda il Pulcino Pio. Ricordate il tormentone di qualche anno fa? All'inizio faceva sorridere e incuriosiva, poi ti prendeva alla testa e alla fine non ne potevi proprio più. Eri disposto a tutto pur di non sentirlo. Ecco, per rinfrescarci la memoria, il Pulcino Pio:


Ora mentre il matrimonio omosessuale, con buona pace degli omosessuali, è una contraddizione in termini - figura retorica per dire che è un controsenso, che non sta in piedi - le unioni civili stanno cercando di farle passare come "testa di ponte" per sdoganare il primo. Come se tutti fossimo fessi e ci facessimo "infinocchiare" (è il caso di dire). "Ca nisciuno è fesso" dicono a Napoli e nonostante ci siano mirabili esempi di grandi Paesi che hanno dimostrato di non saper fare funzionare il cervello lasciandosi infinocchiare, noi non molleremo e se passasse la legge Scalfarotto e fossimo minacciati di rimanere liberi, faremo di tutto - ripeto: di tutto - pur di riprenderci la libertà: pure farsi incatenare alla colonna dell'omonima piazza fino a che qualcuno ci ascolti! Ma siamo pazzi? Ci vogliamo svegliare?
Grazie a Dio abbiamo un Papa buono, mite e chiaro, che ci dice nella sua catechesi sulla famiglia del 22 maggio scorso:
"La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l'arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l'uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l'unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l'impegno a favore di una società più libera e più giusta."


Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...