martedì 15 settembre 2015

Scenari di manipolazione pro-gay: conoscevi la Overton Window?

Leggiamo da Notizie Pro-Vita e vi riproponiamo volentieri. Avevamo già avuto una lezione di manipolazione dell'opinione pubblica attraverso l'ex chirurgo abortista Nathanson, che ci ha spiegato come è stata ribaltata l'opinione degli statunitensi sull'aborto. Vediamo adesso come si manipola l'opinione pubblica portando a poco a poco l'inaccettabile ad argomento di conversazione e poi a possibile. Molto interessante. Contiene un filmato illuminante sull'"accettazione del cannibalismo",


attraverso la Overton Window. Incredibile? Altro che: lo fanno...

Pensando a come fosse inconcepibile il matrimonio gay fino a pochi anni fa, e come si va “normalizzando” velocemente, rispolveriamo una lettura di qualche tempo fa.
Da tabù a tema accettato da tutti, il viaggio delle idee secondo Overton”, è un articolo di Cristina Mestre, che ci spiegava come tale normalizzazione sia stata possibile.
Ne riassumiamo i concetti essenziali per i nostri lettori.
C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy.
Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”, attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano totalmente inaccettabili: grazie al lavorio di politici, economisti, (pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.
Insomma, una nuova idea, inizialmente impensabile (inaccettabile, vietata), pian piano può divenire vietata, ma con delle eccezioni, poi accettabile per alcuni, poi sensata, quindi diffusa (socialmente accettabile) e infine legalizzata (consacrata nella politica statale).
Prendiamo, ad esempio, il matrimonio gay.
Per secoli e secoli, fin dalla notte dei tempi, nel sistema di Overton, l’idea del matrimonio tra le persone dello stesso sesso si trovava all’interno della prima “finestra”, la zona vietata: la società non poteva accettare l’idea di matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Grazie all’influenza dei media i matrimoni gay sono diventati prima accettabili, con certi limiti (unioni civili), poi totalmente accettabili e legalizzati (adozione e utero in affitto compresi).
Lo stesso cammino hanno fatto il divorzio e l’aborto, stanno facendo la liberalizzazione della droga e l’eutanasia …
Il regista russo Nikita Sergeevič Michalkov ha fatto un esempio paradossale, ma che rende bene l’idea, immaginando di voler sdoganare il cannibalismo.
Fase 0: inaccettabile. Non se ne parla proprio, neanche sulla stampa.
Fase 1: Si comincia a dire che non ci deve essere alcun tabù. Comincia qualche dibattito in convegni d’elite dove stimati scienziati cominciano a accennare che dal punto di vista scientifico la cosa sarebbe teoricamente fattibile (salutare, economica… o altro).
Intanto si costituisce l’«Associazione dei cannibali oltranzisti», che cominciano ad avere una certa risonanza mediatica. L’argomento non è più un tabù e se ne comincia a parlare. Si comincia a sfaccettare il problema a vedere la cosa da vari punti di vista.
 - Fase 2: Il cannibalismo comincia ad essere accettabile. La neolingua crea termini eleganti: non si parla più di “cannibalismo”, e poi neanche più si dirà “antropofagia”. Magari si comincerà a parlare di “gusto per l’umano”, o addirittura “antropofilia”. E poi “antropofili” sostituirà “cannibali”.
Intanto si crea un precedente storico, un fatto mitico, reale o inventato, ma, tale da contribuire alla legittimazione di un’idea inaccettabile: per esempio la storia di quel malato che si è salvato, è guarito ecc. mangiando carne umana, di quel popolo antico, saggio, stimato… che mangiava carne umana…
 - Fase 3: Altra finestra: dal campo «inaccettabile» a quello «ponderato-razionale», il cannibalismo diventa una «necessità biologica», dovuta a una predisposizione genetica. O in caso di «insuperabili circostanze» (per es una carestia), un essere umano deve avere il diritto alla libera scelta: chi non è “antropofilo” diventa “antropofobo”.
- Fase 4: Nella finestra precedente, l’idea del cannibalismo è divenuta in alcuni casi sensata. Ora diventerà diffusa (socialmente accettabile). Si creano polemiche non solo sulle storie inventate o reali del passato, ma su casi concreti reali che hanno risonanza mediatica. L’antropofilia comincia a essere dibattuta in massa nei notiziari, nei talk-show, nel cinema, nella musica pop e negli spot pubblicitari. Si cominciano a scoprire personaggi pubblici, VIP , artisti stimati che sono antropofili… Ma quanti sono gli antropofili? Ce ne sono molti più di quanti pensiamo…
 - Fase 5: Ora è il momento di farne un tema diffuso: la cosa è d’attualità, riprodotta continuamente dai media, acquisisce un’importanza politica. I cannibali vengono “umanizzati”: sono persone creative, sono belle-buone-brave, vittime di un’educazione sbagliata (magari perseguitate per colpa di stereotipi…) oppure sono nate così, per natura: «chi siamo noi per giudicare»? Lasciamoli liberi di vivere la loro condizione, per il principio di uguaglianza e non discriminazione. Se loro mangiano carne umana che male fanno a te? Tu puoi continuare a mangiare pollo o anche essere vegetariano…
 - Fase 6: Da «tema diffuso», il cannibalismo passa sul piano della «legalizzazione». Si pubblicano ricerche sociologiche e statistiche sulla bontà della cosa e sulla sua diffusione. Bisogna accettare gli antropofili. Se ne parla nelle scuole e negli asili nido, fin da piccoli s’impara ad accettare l’idea che si possa mangiare carne umana.

domenica 13 settembre 2015

...ed ecco il nuovo libro "Amore vero" (con breve filmato di presentazione)

Chi può parlare d'amore vero? Nessuno di noi. Tutti noi. Tutti noi abbiamo avuto - abbiamo - esperienza dell'amore. Ma si tratta di quello vero, di quello con la "A" maiuscola, che non finisce mai? No? Allora non è vero amore. L'amore è ciò che ci riempie la vita e ci fa cantare il cuore. Non dobbiamo pensare però di sapere con certezza quello che è il vero amore se non ha dei segni inconfondibili:

1) dura da tempo (se è appena iniziato: calma, aspetta un attimo, tutto quello che vuoi tu, ma non sai se è quello giusto)
2) riempie il cuore: non lo sostituiresti con nessun altro
3) fa cantare ma fa anche arrabbiare: è diverso da come te lo aspetti, ti sorprende, ti spiazza, perché è sempre nuovo anche se a volte può essere noioso
4) vorresti stare sempre con il tuo amore, ma non solo perché è tuo, ma anche perché tu sei suo: ti ha conquistato e ormai non cerchi altro  - "inveni portum, sors et fortuna valete" (ho trovato l'approdo, sorte e fortuna addio!) si trova scritto nella mattonella in ceramica che sta all'ingresso di una spendida villa  situata a Capri di fronte ai Faraglioni (e te credo...) - e tutto quello che fai vorresti farlo con lui (lei)
5) non riesci neppure a concepire una vita senza di lei (lui) ed è per questo che non vai per strada con lo sguardo randagio e con il cuore in mano chiedendo con gli occhi: "vuoi prenderti cura di me?" ma con il dolce sapore in bocca che hai già quel che vuoi, anche se ti interessa la vita e il mondo
6) continua tu, per favore...


Adesso è uscito il libro su questo blog che ormai dura da quasi cinque anni e in cinque anni di ricerche e di approfondimenti ne abbiamo fatti tanti: tante letture, tante amicizie, tanti fatti avvenuti e commentati in queste pagine. Il blog, se ci segui da allora, era nato come una guida per ragionare con la propria testa e adesso si è evoluto - come tutto ciò che ha vita - fino a diventare una guida per scegliere con il cuore senza "perdere la testa". Già perché la testa si può pure perdere, ma non si può mai dare all'ammasso e comunque conviene conservarla e adoperarla anche e soprattutto verso chi si ama.


La versione ebook è disponibile a € 2,99 fino al 20 settembre.

martedì 8 settembre 2015

...e noi dovremmo essere contenti di consentire per legge di formare "famiglie" gay?

Il ragionamento dell'ideologia gender è questo: Ciascuno nasce come si vuole, anche facendo ricorso alle nuove tecniche artificiali e poi a un certo punto "sceglie" di che sesso vuole essere. Siccome la famiglia tradizionale - formata da un uomo, una donna ed, eventualmente, uno o più figli - è in crisi, non è il caso di lasciare che sia l'unica possibile. Devono esserci anche quelle con due mamme, due papà o anche più di una mamma o di papà. Perché no? Ormai ci sono arrivati tutte (o quasi tutte) le nazioni moderne... (nel senso di "evolute", "all'avanguardia",...).

Sarebbe anche intrigante come romanzo fantascientifico, se non fosse - ahimè - la tragica realtà! Adoro la realtà, sono convinto che sia più creativa della migliore (o peggiore) mente creativa ma, sono convinto anche che dobbiamo avere un atteggiamento attivo nei suoi confronti e contribuire a migliorarla. Il triste spettacolo di chi vuole scimmiottare le famiglie vere e "sposarsi" con il proprio compagno dello stesso sesso non può fare a meno di considerare la natura. La natura è la sostanza di ciò che si è in quanto generato (viene dal latino nascor, nasceris, natus sum, nasci) ed in grado di generare.

Ci rendiamo conto dell'autodistruzione nella quale ci stiamo lentamente avvicinando sempre galleggiando sull'idea politicamente corretta che questo è giusto, è normale, è buono verso i più deboli (che sarebbero i gay) e cullandoci in questa illusione portata dall'individualismo del cosiddetto "pensiero debole"? Vogliamo riscoprire una buona volta il legame con la realtà della natura prima di annientarci del tutto?


Esagero? Proviamo a vedere quali disastri sta generando negli stati in cui questo è già possibile.

Quello che davvero mi fa paura in tutto questo è che ci sia tanta gente buona e anche preparata che cade nel tranello e rimane nell'immobilismo più totale: "certo io non vorrei mai che mio figlio formasse una famiglia gay, ma non posso impedire agli altri che lo facciano".

Vogliamo pensare per una volta al bene dei figli o dobbiamo ritenere che sia giusto pensare solo agli adulti? Vogliamo pensare al bene comune anziché fermarci a quello dei singoli individui?

Non possiamo fare spallucce e cercare l'integrazione nel "politicamente corretto". Si certo, in compagnia si sta meglio, soprattutto se si tratta dei cosiddetti "benpensanti" (lo dice Repubblica, lo dice il Corriere)... salvo poi a scoprire che è troppo tardi per tornare indietro. Corsi e ricorsi storici? Può darsi, ma non credo che un atteggiamento attendista o fatalista sia la cosa migliore per ciascuno di noi e per tutti di fronte alla Storia. Se sbagliamo quante generazioni ci vorranno per riparare il danno, ammesso che qualcosa si possa riparare?

Noi adesso abbiamo sulla coscienza le generazioni future o - diciamocelo pure - ce ne freghiamo e "saranno solo cavoli loro"?

...e noi dovremmo essere contenti di consentire per legge di formare "famiglie" gay?

Ci sono poche cose che vale la pena di difendere con le unghia e con i denti e fra queste c'è la vita e tutto ciò che la genera e la protegge: i genitori, i bambini, la famiglia, l'educazione, l'uso corretto della sessualità. Se transigiamo su questi punti fondamentali vuol dire che siamo disposti a transigere su tutto perché non ce  ne importa più niente di niente.

Prendi posizione amico, amica:

E' QUESTIONE DI VITA O DI MORTE, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA! 

Ecco la petizione da firmare su CitizenGo per bloccare la legge Cirinnà:

http://www.citizengo.org/it/25365-stop-immediato-alla-legge-cirinna?sid=MzU0NDkzOTQ3MzkxMzg5

Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...