Marzo o nun m'arzo?
Questo sarà il mio dilemma il giorno delle votazioni, ma credo che sarà quello di tanta gente che si è stancata del teatrino della politica. Il bulletto fiorentino che aveva detto che se ne sarebbe andato se bocciato al referendum è ancora lì "e sennò che faccio?" sembra dire... eppure aveva detto che si distingueva dagli altri per dignità e che lui la politica l'avrebbe lasciata davvero! Buffone. In questo ruolo lo vedo bene.
Berlusconi è ancora lì sempre più raggrinzito, sempre più incartapecorito, con il suo sorriso a 64 denti rifatti e falso, tremendamente falso, che vorrebbe assicurare "un futuro" chiedendo di fare affidamento su di lui, come leader politico. Ma, pur essendo un leader, non è politico (non dico statista, non scherziamo proprio), non è credibile e certamente non può rappresentare il futuro. Più passa il tempo e più mi sembra di vedere affinità fra i due leader degli opposti schieramenti accomunati da un primato vero, solido: totalmente furbi, totalmente inaffidabili, il gatto e la volpe.
Grillo, che fa fuori tutti quelli che non obbediscono ai suoi comandi di scuderia è una specie di comico in odore di follia, che ha smesso di fare il suo mestiere per dedicarsi alla politica ed ha messo su una mezza manica di sfessati - con le normali eccezioni - che certamente non danno un'affidabilità maggiore dei politici di mestiere, dopo tutti gli altarini che si sono scoperti e dopo un'ampia dimostrazione d'incapacità governativa ormai sufficientemente documentata. Prima almeno si poteva sperare che almeno loro fossero gli "onesti". Offende la religione. In realtà, stando da solo, perché "lui solo è santo" non sa più che pesci pigliare e, sicuramente, di pesci ne raccatterà di meno.
Il leghista Salvini è impresentabile, non solo per la sua ottusa intelligenza, ma anche perché non sa vivere, spara contro tutti ed è amato da gente per lo più ignorante e attenta solo ai cavoli propri. La negazione della politica sana, che dovrebbe puntare al bene comune.
Rimangono Meloni, che tutto sommato se la cava meglio degli altri, ma non si capisce se di fronte al presepe ci sta per onorare Dio o per farsi onorare da Lui ("cristiani votatemi, votatemi") e Lupi, che dopo le disfatte come cristiano di fronte alle unioni civili e alla legge sulle dat, cerca di fare capire che gli altri voti cristiani sono dispersi. E forse è pur vero, guardando all'improbabile familista Adinolfi ed in mezzo a tanta bravissima gente i cui valori evidentemente condivido, avendo un mucchio di amici fra di loro, ma rischiano - ed è un rischio serio - di fare un altro buco nell'acqua.
Ma allora da povero cristiano Pagano, anzi Pagano Pagano, chi voterò il 4 marzo? "Marzo? No, nun m'arzo! Ma si m'arzo e quer giorno a votare ce vado", ma per tracciare una bella croce sulla scheda con su scritto "Scheda Annullata" sopra. Almeno così se non si capisce il mio cervello quello che vuol fare (non ha gli elementi per scegliere) si capirà le mie viscere cosa ne pensano di questo teatrino della politica: "tutto quanto fa spettacolo". A partire da Grillo, si capisce che sarà pure questa la nostra realtà... "Ma non è una cosa seria".
Questo sarà il mio dilemma il giorno delle votazioni, ma credo che sarà quello di tanta gente che si è stancata del teatrino della politica. Il bulletto fiorentino che aveva detto che se ne sarebbe andato se bocciato al referendum è ancora lì "e sennò che faccio?" sembra dire... eppure aveva detto che si distingueva dagli altri per dignità e che lui la politica l'avrebbe lasciata davvero! Buffone. In questo ruolo lo vedo bene.
Berlusconi è ancora lì sempre più raggrinzito, sempre più incartapecorito, con il suo sorriso a 64 denti rifatti e falso, tremendamente falso, che vorrebbe assicurare "un futuro" chiedendo di fare affidamento su di lui, come leader politico. Ma, pur essendo un leader, non è politico (non dico statista, non scherziamo proprio), non è credibile e certamente non può rappresentare il futuro. Più passa il tempo e più mi sembra di vedere affinità fra i due leader degli opposti schieramenti accomunati da un primato vero, solido: totalmente furbi, totalmente inaffidabili, il gatto e la volpe.
Grillo, che fa fuori tutti quelli che non obbediscono ai suoi comandi di scuderia è una specie di comico in odore di follia, che ha smesso di fare il suo mestiere per dedicarsi alla politica ed ha messo su una mezza manica di sfessati - con le normali eccezioni - che certamente non danno un'affidabilità maggiore dei politici di mestiere, dopo tutti gli altarini che si sono scoperti e dopo un'ampia dimostrazione d'incapacità governativa ormai sufficientemente documentata. Prima almeno si poteva sperare che almeno loro fossero gli "onesti". Offende la religione. In realtà, stando da solo, perché "lui solo è santo" non sa più che pesci pigliare e, sicuramente, di pesci ne raccatterà di meno.
Il leghista Salvini è impresentabile, non solo per la sua ottusa intelligenza, ma anche perché non sa vivere, spara contro tutti ed è amato da gente per lo più ignorante e attenta solo ai cavoli propri. La negazione della politica sana, che dovrebbe puntare al bene comune.
Rimangono Meloni, che tutto sommato se la cava meglio degli altri, ma non si capisce se di fronte al presepe ci sta per onorare Dio o per farsi onorare da Lui ("cristiani votatemi, votatemi") e Lupi, che dopo le disfatte come cristiano di fronte alle unioni civili e alla legge sulle dat, cerca di fare capire che gli altri voti cristiani sono dispersi. E forse è pur vero, guardando all'improbabile familista Adinolfi ed in mezzo a tanta bravissima gente i cui valori evidentemente condivido, avendo un mucchio di amici fra di loro, ma rischiano - ed è un rischio serio - di fare un altro buco nell'acqua.
Ma allora da povero cristiano Pagano, anzi Pagano Pagano, chi voterò il 4 marzo? "Marzo? No, nun m'arzo! Ma si m'arzo e quer giorno a votare ce vado", ma per tracciare una bella croce sulla scheda con su scritto "Scheda Annullata" sopra. Almeno così se non si capisce il mio cervello quello che vuol fare (non ha gli elementi per scegliere) si capirà le mie viscere cosa ne pensano di questo teatrino della politica: "tutto quanto fa spettacolo". A partire da Grillo, si capisce che sarà pure questa la nostra realtà... "Ma non è una cosa seria".