domenica 5 luglio 2015

Scalfarotto digiuna, ma il Papa parla chiaro: "la rimozione della differenza (fra i sessi) è il problema non la soluzione"!

Poverino, non gli danno il matrimonio gay, e lui, Ivan Scalfarotto, si sente costretto a digiunare, come altri suoi insigni predecessori, profeti di morte, Marco Pannella ed Emma Bonino! Certo, come rappresentante del Governo forse dovrebbe astenersi da manifestazioni di questo tipo, ma transeat...


Loro hanno aperto, attraverso il "sacrificio" personale, la strada al popolo italiano per accedere prima al divorzio e poi all'aborto libero. Le famiglie italiane devono ringraziarli perché è vero che i matrimoni si sfasciano anche subito ed è vero che ogni anno vengono uccisi centinaia di migliaia di bambini nel seno della loro madre, ma così adesso siamo tutti più liberi! Liberi di uccidere impunemente e di mandare a rotoli un matrimonio alla fine del viaggio di nozze. Certo loro queste cose non le dicevano durante i loro poco mistici digiuni (alimentati solo dalla luce dei riflettori, sennò col piffero che digiunavano!), anzi propalavano menzogne sui sondaggi sugli argomenti sui quali si battevano, né più e né meno come il celebre abortista Nathanson, poi convertito assertore dell'assurdità di tale eccidio, ha avuto il coraggio di dire: menzogne su menzogne. Essi erano i liberatori delle donne, dalle mammane e da leggi assurde "oscurantiste e medievali". Pare di sentire recitare la solita nenia ai due profeti di morte che non si sono mai sposati ed hanno promosso attivamente l'aborto proprio e altrui, insieme ad altre battaglie - bisogna dire - ben più meritorie.
Non importa dire alcune menzogne se il fine è quello di liberare la donna. Secondo la morale il fine NON giustifica i mezzi, con buona pace di Machiavelli, ma quando si è in politica lo sappiamo, certi lussi "morali" non ce li possiamo concedere!
A proposito: l'hanno liberata la donna? Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti: lo sfracello della famiglia, di cui certo, non sono gli unici responsabili perché le cause vanno ben più addietro nel tempo come è descritto nei primi capitoli di questo blog
(http://ragionareconlapropriatesta.blogspot.it/2012/04/capitolo-4-primum-vivere-deinde.html),
tuttavia gli hanno dato una bella mano! Adesso, che uno è molto avanti negli anni e l'altra è ammalata di tumore si avvicina per loro il momento della verità e, francamente, non li invidio. Certo il Padreterno è buono e misericordioso ma è anche giusto e quindi penso che un po' di nodi verranno al pettine al cosiddetto "momento della verità". Se è vero che il diavolo - "separatore", ricordiamo, dal greco - è il principe della menzogna, ebbene loro, che al diavolo non credono, si sono fatti suoi formidabili strumenti. Mah, mio padre che non è praticante ma ha un gran senso della giustizia dice che gli piacerebbe assistere da una buona posizione al Giudizio Universale, per vedere che ne sarà di Berlusconi e di altra gente priva del minimo senso di moralità. Devo dire che lo vorrei anch'io.
Siccome però stiamo parlando ancora di gente viva e quindi con la possibilità di rinsavire in tempo prima del fatidico momento, benché mi sembra davvero molto difficile, non sono autorizzato a disperare. Pure san Paolo perseguitava i cristiani... prima di diventare un grande apostolo. A proposito di questo il digiunatore, quello che abbiamo citato all'inizio, Scalfarotto, pare che davvero voglia fare il novello san Paolo perché nella sua proposta di legge coloro che la pensano diversamente possono anche essere incarcerati se le loro idee vengono ritenute intolleranti verso i diversi (non è fantasia: abbiamo già riferito del padre di famiglia che in Germania è stato incarcerato perché ha voluto sottrarre all'indottrinamento gender uno dei suoi figli). Cosa basta per essere ritenuto intollerante? Un giudice di manica larga, che valuti come intollerante anche chi dice che la famiglia è quella fatta da un uomo e una donna. Della serie: "come passare da vittima ad aguzzino e a questo punto... non avere nessuna pietà".
Come si vede la moralità se ne va a spasso da queste parti, ma "Così è se vi pare"... "Ma non è una cosa seria"!
E allora, visto che non è una cosa seria (benché, ahimè, sono serie le conseguenze alle quali questo signore vorrebbe portarci con questo fare poco coerente) vi dico chi mi ricorda Scalfarotto. Non so a voi, ma a me Scalfarotto, forse per il cognome (sul quale tralascio d'ironizzare, anche se, date le sue scelte, lo si potrebbe fare fin troppo facilmente), forse per quest'atteggiamento non proprio forte e deciso, insomma: mi ricorda il Pulcino Pio. Ricordate il tormentone di qualche anno fa? All'inizio faceva sorridere e incuriosiva, poi ti prendeva alla testa e alla fine non ne potevi proprio più. Eri disposto a tutto pur di non sentirlo. Ecco, per rinfrescarci la memoria, il Pulcino Pio:


Ora mentre il matrimonio omosessuale, con buona pace degli omosessuali, è una contraddizione in termini - figura retorica per dire che è un controsenso, che non sta in piedi - le unioni civili stanno cercando di farle passare come "testa di ponte" per sdoganare il primo. Come se tutti fossimo fessi e ci facessimo "infinocchiare" (è il caso di dire). "Ca nisciuno è fesso" dicono a Napoli e nonostante ci siano mirabili esempi di grandi Paesi che hanno dimostrato di non saper fare funzionare il cervello lasciandosi infinocchiare, noi non molleremo e se passasse la legge Scalfarotto e fossimo minacciati di rimanere liberi, faremo di tutto - ripeto: di tutto - pur di riprenderci la libertà: pure farsi incatenare alla colonna dell'omonima piazza fino a che qualcuno ci ascolti! Ma siamo pazzi? Ci vogliamo svegliare?
Grazie a Dio abbiamo un Papa buono, mite e chiaro, che ci dice nella sua catechesi sulla famiglia del 22 maggio scorso:
"La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l'arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l'uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l'unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l'impegno a favore di una società più libera e più giusta."


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