Oggi c'è una cultura diffusa che pretende di poter fare a meno di Dio. Si c'è ancora molta gente che va in Chiesa, ma di fatto in molti casi - io sono fra questi - non si tratta di cristiani esemplari. Si accontentano di onorare Dio una volta alla settimana ma di fatto non lo riconoscono come il Signore della Creazione, perché gli dedicano un tempo ed un'attenzione minima. Eppure sono convinti in questo modo di assolvere il loro dovere di cristiani: ricordati di santificare le feste. Ma i Comandamenti sono dieci e solo il primo ci dice: "Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all'infuori di me".
Altro Dio significa che niente deve prendere il posto di Dio, il primo posto assoluto, né il lavoro, né il marito, né la moglie, né il calcio, solo per fare qualche esempio significativo e credo che chi è senza peccato... scagli la prima pietra.
Poi ci sono quelli che a messa non ci vanno manco la domenica e che non so se fanno meglio - forse no - o peggio, ma si sentono più coerenti: loro non ci vanno perché "non lo sentono". Quante volte abbiamo sentito questa storia? Si capisce, in fondo: hanno perso la fede, a forza di trascurarla e perché dovrebbero fare qualcosa di cui non sono convinti?
Epperò il Natale lo festeggiano: "Che c'entra? Il Natale lo sentono: le luci, i regali, la famiglia, il presepe... sono tutte cose così belle...!". Si, il Natale, lo "sentono". Si tratta forse dell'ultima traccia di quello che ha lasciato loro la dottrina trasmessa? O non si tratta forse di un residuo sentimentale che non ha niente più a che vedere con la fede vissuta, perché hanno edificato la loro vita voltando le spalle a quel Bambino e a Suo Padre?
Amico, amica, lascia stare quest'atteggiamento di presunta autonomia nei confronti di Dio e prendi spunto dall'Avvento per capire cosa significhi davvero che il Figlio di Dio abbia scelto di incarnarsi per entrare in relazione con te. Cos'altro avrebbe dovuto fare per convincerti oltre a quello che ha fatto? E quello che ha fatto lo sai...
Altro Dio significa che niente deve prendere il posto di Dio, il primo posto assoluto, né il lavoro, né il marito, né la moglie, né il calcio, solo per fare qualche esempio significativo e credo che chi è senza peccato... scagli la prima pietra.
Poi ci sono quelli che a messa non ci vanno manco la domenica e che non so se fanno meglio - forse no - o peggio, ma si sentono più coerenti: loro non ci vanno perché "non lo sentono". Quante volte abbiamo sentito questa storia? Si capisce, in fondo: hanno perso la fede, a forza di trascurarla e perché dovrebbero fare qualcosa di cui non sono convinti?
Epperò il Natale lo festeggiano: "Che c'entra? Il Natale lo sentono: le luci, i regali, la famiglia, il presepe... sono tutte cose così belle...!". Si, il Natale, lo "sentono". Si tratta forse dell'ultima traccia di quello che ha lasciato loro la dottrina trasmessa? O non si tratta forse di un residuo sentimentale che non ha niente più a che vedere con la fede vissuta, perché hanno edificato la loro vita voltando le spalle a quel Bambino e a Suo Padre?
Amico, amica, lascia stare quest'atteggiamento di presunta autonomia nei confronti di Dio e prendi spunto dall'Avvento per capire cosa significhi davvero che il Figlio di Dio abbia scelto di incarnarsi per entrare in relazione con te. Cos'altro avrebbe dovuto fare per convincerti oltre a quello che ha fatto? E quello che ha fatto lo sai...
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