Leggiamo da Notizie Pro-Vita e vi riproponiamo volentieri. Avevamo già avuto una lezione di manipolazione dell'opinione pubblica attraverso l'ex chirurgo abortista Nathanson, che ci ha spiegato come è stata ribaltata l'opinione degli statunitensi sull'aborto. Vediamo adesso come si manipola l'opinione pubblica portando a poco a poco l'inaccettabile ad argomento di conversazione e poi a possibile. Molto interessante. Contiene un filmato illuminante sull'"accettazione del cannibalismo",
attraverso la Overton Window. Incredibile? Altro che: lo fanno...
attraverso la Overton Window. Incredibile? Altro che: lo fanno...
Pensando a come fosse inconcepibile il matrimonio gay fino a pochi anni fa, e come si va “normalizzando” velocemente, rispolveriamo una lettura di qualche tempo fa.
“Da tabù a tema accettato da tutti, il viaggio delle idee secondo Overton”, è un articolo di Cristina Mestre, che ci spiegava come tale normalizzazione sia stata possibile.
Ne riassumiamo i concetti essenziali per i nostri lettori.
C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La
finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph
P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi
americano Mackinac Center For Public Policy.
Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”,
attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano
totalmente inaccettabili: grazie al lavorio di politici, economisti,
(pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si
modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle
pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.
Insomma, una nuova idea, inizialmente impensabile (inaccettabile, vietata), pian piano può divenire vietata, ma con delle eccezioni, poi accettabile per alcuni, poi sensata, quindi diffusa (socialmente accettabile) e infine legalizzata (consacrata nella politica statale).
Prendiamo, ad esempio, il matrimonio gay.
Per secoli e secoli, fin dalla notte dei
tempi, nel sistema di Overton, l’idea del matrimonio tra le persone
dello stesso sesso si trovava all’interno della prima “finestra”, la
zona vietata: la società non poteva accettare l’idea di matrimonio tra
le persone dello stesso sesso. Grazie all’influenza dei media i
matrimoni gay sono diventati prima accettabili, con certi limiti (unioni
civili), poi totalmente accettabili e legalizzati (adozione e utero in
affitto compresi).
Lo stesso cammino hanno fatto il divorzio e l’aborto, stanno facendo la liberalizzazione della droga e l’eutanasia …
Il regista russo Nikita Sergeevič Michalkov ha fatto un esempio paradossale, ma che rende bene l’idea, immaginando di voler sdoganare il cannibalismo.
- Fase 0: inaccettabile. Non se ne parla proprio, neanche sulla stampa.
- Fase 1: Si comincia a dire che non ci deve essere alcun tabù. Comincia qualche dibattito in convegni d’elite dove stimati scienziati cominciano a accennare che dal punto di vista scientifico la cosa sarebbe teoricamente fattibile (salutare, economica… o altro).
Intanto si costituisce l’«Associazione dei cannibali oltranzisti», che cominciano ad avere una certa risonanza mediatica. L’argomento non è più un tabù e se ne comincia a parlare. Si comincia a sfaccettare il problema a vedere la cosa da vari punti di vista.
- Fase 2: Il cannibalismo comincia ad essere accettabile. La neolingua
crea termini eleganti: non si parla più di “cannibalismo”, e poi
neanche più si dirà “antropofagia”. Magari si comincerà a parlare di
“gusto per l’umano”, o addirittura “antropofilia”. E poi “antropofili” sostituirà “cannibali”.
Intanto si crea un precedente storico,
un fatto mitico, reale o inventato, ma, tale da contribuire alla
legittimazione di un’idea inaccettabile: per esempio la storia di quel
malato che si è salvato, è guarito ecc. mangiando carne umana, di quel
popolo antico, saggio, stimato… che mangiava carne umana…
- Fase 3: Altra finestra: dal campo «inaccettabile» a quello «ponderato-razionale», il cannibalismo diventa una «necessità biologica», dovuta a una predisposizione genetica. O in caso di «insuperabili circostanze» (per es una carestia), un essere umano deve avere il diritto alla libera scelta: chi non è “antropofilo” diventa “antropofobo”.
- Fase 4: Nella finestra precedente, l’idea del cannibalismo è divenuta in alcuni casi sensata. Ora diventerà diffusa
(socialmente accettabile). Si creano polemiche non solo sulle storie
inventate o reali del passato, ma su casi concreti reali che hanno
risonanza mediatica. L’antropofilia comincia a essere dibattuta
in massa nei notiziari, nei talk-show, nel cinema, nella musica pop e
negli spot pubblicitari. Si cominciano a scoprire personaggi pubblici,
VIP , artisti stimati che sono antropofili… Ma quanti sono gli antropofili? Ce ne sono molti più di quanti pensiamo…
- Fase 5: Ora è il
momento di farne un tema diffuso: la cosa è d’attualità, riprodotta
continuamente dai media, acquisisce un’importanza politica. I cannibali vengono “umanizzati”: sono persone creative, sono belle-buone-brave,
vittime di un’educazione sbagliata (magari perseguitate per colpa di
stereotipi…) oppure sono nate così, per natura: «chi siamo noi per
giudicare»? Lasciamoli liberi di vivere la loro condizione, per il principio di uguaglianza
e non discriminazione. Se loro mangiano carne umana che male fanno a
te? Tu puoi continuare a mangiare pollo o anche essere vegetariano…
- Fase 6: Da «tema diffuso», il cannibalismo passa sul piano della «legalizzazione». Si pubblicano ricerche sociologiche e statistiche sulla bontà della cosa e sulla sua diffusione. Bisogna accettare gli antropofili. Se ne parla nelle scuole e negli asili nido, fin da piccoli s’impara ad accettare l’idea che si possa mangiare carne umana.
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